Anche qui a Fès, come in tanti Paesi, abbiamo vissuto delle fasi alterne di apertura o di chiusura a causa del Covid. Attualmente si può circolare in buona parte delle città, anche se i casi positivi aumentano e anche noi siamo incerti sull’evoluzione della pandemia. Anche qui si parla di ondate dell’epidemia.

Ad ogni modo durante tutto questo periodo, di attività in presenza molto limitate, siamo stati molto presenti e in modo costante su Skype, Whatsapp e Zoom, per tener svegli i giovani africani che sono la stragrande maggioranza dei nostri parrocchiani.

Via internet abbiano fatto il catechismo per 3 mesi, abbiamo recitato rosari ben organizzati, e poi i tre incontri settimanali organizzati dal Rinnovamento.

È stato un periodo difficile ma fecondo per la fede di tanti. Alcuni giovani hanno riconosciuto di aver riscoperto la preghiera prolungata, un’amicizia più profonda e costante.

La nostra diocesi di Rabat voleva organizzare due “Università Estive” di formazione cristiana per un centinaio di giovani, invitando anche specialisti dall’estero. Erano previste per luglio e agosto, ma l’epidemia ancora in corso ne ha impedito lo svolgimento.

Anche in questo caso si è ricorso a internet e alle videoconferenze. La Diocesi ha dunque organizzato su zoom due settimane di formazione, facendo intervenire gli stessi animatori dall’estero.

I giovani sparsi in tutte le parrocchie della diocesi si radunavano dalle 9 alle 17 nei locali delle loro parrocchie, e davanti ad uno schermo seguivano i corsi di formazione, interagendo con i professori con domande scritte. Invece del centinaio di partecipanti abituali, c’è stato quasi il doppio di adesioni.

Ritornando alla situazione della nostra parrocchia d Fès, il periodo dell’isolamento per i nostri parrocchiani studenti universitari è stato duro. In un paese straniero, senza famiglia, confinati in una stanzetta….

Tanti sono sopravvissuti sconvolgendo perfino i propri orari vitali : dormendo tutto il giorno e vegliando tutta la notte, magari davanti al computer, Adesso alcuni hanno difficoltà a ritornare ad una vita normale… Speravano che i corsi universitari in presenza li avrebbero riabituati a una vita con orari normali, ma non si sa quando questi corsi riprenderanno.

Io me la sono cavata, con degli alti e dei bassi, come sempre. Ora per fortuna le attività pastorali riprendono, anche se a ritmo ridotto. Tanti studenti sono partiti al termine degli studi, ben pochi sono i nuovi arrivati dall’Africa.

Come comunità cristiana parteciperemo anche noi con i cittadini marocchini, nella fatica di una ripresa che pare molto lontana… però la gioia non manca.

Sullo stato di Whatsapp dei nostri giovani ogni sera appaiono foto di festicciole con appetitosi e svariati piatti africani: segno che la vita sta riprendendo il suo corso.

Tanti postano aforismi di saggezza, di incoraggiamento. Sarà un anno aperto alla novità e spero di poterlo vivere intensamente.

P. Matteo Revelli da Fès, Marocco

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