L’Associazione Esprit d’Ebène , fondata e composta da un gruppo di africane e africani che vivono a Parigi e dintorni, ha come fine di aiutare l’inserimento sociale e lavorativo dei giovani africani, immigrati e figli di immigrati, che abitano nei quartieri degradati della periferia parigina.

Ma tra le sue attività c’è anche la sensibilizzazione sulla malattia della malaria, endemica in Africa, e causa principale di mortalità in Africa, soprattutto nella fascia di età 1-5 anni.

Il coronavirus ha infettato fino ad oggi 4,2 milioni di abitanti in tutto il mondo, e ha provocato la morte di circa 300.000 persone.

Ma le statistiche della malaria sono ben più gravi: è la più diffusa parassitosi, la malattia più infettiva al mondo per morbilità e mortalità; ogni anno sono registrati oltre 200 milioni di nuovi casi; a causa di malaria si verificano 438.000 decessi all’anno.

Il 40% della popolazione mondiale vive in zone in cui la malaria è endemica, situate in aree tropicali e subtropicali.

Ma non sono esenti gli abitanti dell’Europa e del Nord-America: ogni anno circa 30.000 turisti e viaggiatori europei e americani si ammalano di malaria.

Ben venga allora questo video che ci invita a non dimenticare, una volta finita l’emergenza coronavirus, le altre malattie che seminano morte e sofferenza nel mondo, e condannano al sottosviluppo interi Paesi.

 

 

Il video è stato sottotitolato da Antonio Guadalupi, che da anni collabora con la SMA nella produzione di video di informazione e sensibilizzazione sull’Africa e l’opera dei missionari.

Vi invitiamo a guardare su youtube due suoi lavori notevoli:

  • il video Rejétés, sull’opera di Grégoire Ahongbonon a favore della redenzione dei malati di mente, incatenati in varie zone dell’Africa Occidentale
  • il film How much, che parla del fenomeno della tratta delle ragazze nigeriane, fatte partire dalla regione di Benin City con l’inganno e le false promesse, e costrette a prostituirsi sulle strade della nostra Europa