La Fondazione “Green Africa” è da oltre vent’anni che si impegna a realizzare progetti per rinverdire il continente africano. Una delle più recenti iniziative promosse da questo ente si chiama “Plant Your Age“, avviata in Kenya e in seguito rivolta all’Africa nel suo complesso. L’intento di questa campagna è quello di sensibilizzare le persone alla causa ecologista e al contrasto dei cambiamenti climatici e della desertificazione.

Africa alberi riforestazione

Ma in cosa consiste esattamente – ci si domanderà – “Plant Your Age”? Come suggerisce il nome, significa “piantare la propria età”.

Tutti possono parteciparvi, persino chi non c’è più, ma grazie ai familiari si può – in una forma diversa – continuare a vivere. In questo senso, molti anziani, anche ultracentenari, dopo la loro morte mantengono un legame con i discendenti non solo spirituale, ma – possiamo dire – anche “ecologico”, perché i parenti piantano un albero per ciascuno degli anni vissuti dal defunto/dalla defunta.

La campagna Plant Your Age è stata concepita per coinvolgere i cittadini nella piantumazione di migliaia di alberi. L’intento è anche quello di realizzare in concreto i dettami della Costituzione del Kenya, varata nel 2010, che prevede di ripristinare la copertura forestale del Paese. Occorre ricordare che tra il 1960 e il 2008, in Kenya si è attuata una massiccia deforestazione, che ha minacciato seriamente vari ecosistemi. A risentirne anche le cosiddette “torri d’acqua”, ovvero quella vasta area con montagne ricoperte di foreste, veri e propri serbatoi dell’oro blu, grazie alla presenza di un’articolata rete di fiumi.

In Kenya la superficie forestale si è ridotta dal 12.5% del 1963 al 2% del 2008 (ha ricordato la Ong Manitese). Principali cause della deforestazione sono il costante aumento demografico e la ricerca di combustibile, sotto forma di legname.

“Plant Your Age” si inserisce in una strategia volta a ripristinare le foreste e a conservare l’ambiente. I kenioti coinvolti, oltre a piantare alberi corrispondenti alla loro età, devono assicurarsi che crescano. Questa campagna è stata lanciata dalla fondazione Green Africa in occasione della conferenza sul clima COP27 delle Nazioni Unite tenutasi in Egitto nel 2022. L’obiettivo è quello di ripristinare le foreste e l’ambiente, a favore delle generazioni future.

Ricordiamo che, sempre in Kenya, è attivo il Green Belt Movement ideato dalla biologa, nonché ecologista Wangari Maathai (1940-2011), premio Nobel per la Pace 2004. Dalla sua creazione nel 1977, il Green Belt Movement ha piantumato oltre 50 milioni di alberi nel solo Kenya. Promuovere la conservazione ambientale, creare una forte resilienza delle comunità in relazione ai cambiamenti climatici, sostenere ambienti democratici e sostenibili sono i principali obiettivi del movimento fondato da Wangari Maathai.

wangari-maathai

Non potevamo quindi non concludere questo Articolo senza menzionare questa coraggiosa attivista ambientale.

L’esperienza e l’osservazione mi hanno fatto capire che la distruzione fisica della Terra si estende anche all’umanità: se viviamo in un ambiente ferito, nel quale l’acqua è inquinata, l’aria è satura di smog ed esalazioni, il cibo è contaminato da metalli pesanti e residui di plastica o il suolo è ridotto a polvere, subiamo ferite fisiche, psicologiche e spirituali. Degradare l’ambiente significa degradare noi stessi e tutto il genere umano.
Wangari Maathai

Silvia C. Turrin

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