P. Silvano Galli che da più di un anno è formatore nel seminario propedeutico SMA a Lomé, in Togo, ha chiesto ad alcuni dei suoi studenti quali sono le attese del popolo togolese per questo nuovo anno 2023.

Ecco come ha sintetizzato le loro risposte.

Al di là degli auguri ricorrenti, i togolesi hanno molteplici attese per l’anno nuovo, vorrebbero vederle concretizzate in questo 2023, nell’ambito politico, economico, socio-culturale.

Sul piano politico, oltre la democrazia che i togolesi reclamano da anni, desiderano la trasparenza negli affari politici, e la non ingerenza della politica in certi ambiti, come il football, per non assistere ai funerali di quest’ultimo.

Questa stessa trasparenza i togolesi la desiderano nell’ambito economico. Le risorse economiche e finanziarie ben gestite e condivise in modo equanime perché tutti ne possano beneficiare. È importante che l’economia – uno dei pilastri dello sviluppo del paese – sia purificata dalla corruzione,

Per quanto concerne l’ambito socio- culturale i togolesi attendono che si concretizzi l’aumento del salario minimo promesso da 35.000 franchi (54 euro) a 55.000 (85 euro). Che non siano solo parole in aria, promesse vane, ma che questo contribuisca ad innalzare il livello di vita della gente.

A questo miglioramento si abbina la salute: gli ospedali pubblici devono essere meglio gestiti e attrezzati, per non obbligare la gente a rivolgersi alle cliniche private, riservate ai benestanti.

Ci auguriamo anche la costruzione di un palazzo della cultura per raccogliere, conservare, promuovere tanti aspetti delle nostre tradizioni, riti, feste, che possono perdersi.

Per riassumere tutte le attese è imperioso sottolineare un aspetto essenziale presente in tutti i togolesi: il desiderio di vivere nella pace e l’armonia. Soprattutto ci auguriamo che la triste situazione di conflitto nel nord del  paese trovi una rapida soluzione nella concordia, la riconciliazione, e l’unità di tutto il paese.