Chioschi dove i lavoratori poveri possono trovare un pasto a buon mercato, fatto con prodotti locali, recuperando ricette della tradizione, sfruttando l’energia solare: avviene a Segou, est del Mali

È l’iniziativa di Kibarou Anicet Denat, gestore di un hotel nell’importante città maliana di Segou: ha aperto 5 chioschi, dove si può mangiare un pasto a soli 100 Franchi CFA, cioè 15 centesimi di euro.

Così spiega: Oggi, nella situazione sociale in cui ci troviamo, una delle preoccupazioni più grandi è di riuscire a fare in modo che anche le persone più povere, quelle che sopravvivono con dei lavoretti informali nelle città del nostro Paese, abbiamo un pasto a un prezzo loro accessibile, in condizioni igieniche accettabili. Allo stesso tempo, si può dare un impiego dignitoso a tante donne che hanno bisogno di lavorare”:

Ha chiamato i suoi chioschi “Froufrou-drome”, dal nome dell’alimento più richiesto dagli avventori: il frou-frou, delle gallette a base di miglio. Ma si serve anche un piatto a base di semola di mais, simile alla nostra polenta. E poi c’è anche la possibilità di scegliere altri piatti della culinaria maliana: djouga, shofrumé, fari, tutti a base di cereali e legumi del posto.

Ma c’è un terzo partner del progetto di Kibarou che trae beneficio: i contadini e i fornitori locali di prodotti alimentari: “Il miglio lo compriamo dai contadini del posto; la carne dai piccoli macellai del mercato cittadino. È un’economia circolare che abbiamo messo in moto, nella quale tutti hanno un piccolo guadagno”.

Ma c’è un altro elemento importante che entra in gioco: la promozione della cucina maliana tradizionale e la preservazione di certi piatti locali che tendono a scomparire. Dice infatti Lidia Dembélé, che gestisce un chiosco: “I giovani di oggi non conoscono più certi piatti della nostra tradizione. Noi li dobbiamo valorizzare e tramandare”.

Un ultimo fattore di questa iniziativa economica solidale ma anche sostenibile: nei chioschi solidali si usa energia rinnovabile. I chioschi sono aperti anche la sera, e sono illuminati grazie a dei pannelli foto-voltaici.

L’iniziativa di Kibarou sta avendo grande successo: ha già in programma di aprirne altri cinque, e per finanziarsi utilizza una moderna tontina che funziona su internet, Leetchi.

Notizia da RFI
Foto di F Cavazzana/Gamma Rapho-Getty