Mi chiamo Anna Floriana Garofalo; ho 53 anni e sono un medico. Vivo a Bitonto ed esercito la professione di oculista privato nella stessa città. Conosco la SMA dall’inizio degli anni ‘80 con P. Gianfranco, P. Carmine e P. Vito. Ho sempre mantenuto i contatti con loro anche quando hanno lascito Palombaio. Adesso mi preparo a partire…
Quando ho preso la decisione di dedicare un mese ai poveri della Repubblica Centrafricana, nella missione dove opera Padre Carlos, era gennaio.
Sembrava tutto così lontano…tanti mesi per pianificare ogni dettaglio: la raccolta di medicinali, di occhiali usati, di strumenti utili per un’accurata visita oculistica; poi le vaccinazioni, il visto per il passaporto e la difficoltà nel comunicare ai genitori anziani questa mia scelta, non accettata con gioia.
Ho incontrato momenti difficili: qualche problema di salute che ha rischiato di far saltare tutto o di rinviare il viaggio e poi le tante critiche di chi non ha condiviso la mia scelta.
A poche ore dalla partenza per l’Africa, provo una forte emozione; non sarà facile per il clima, per il timore delle infezioni, per i rischi legati alla situazione politico-religiosa che regna nel Paese, per il doversi adattare ad un ritmo di vita completamente diverso, ma in me c’è la voglia di toccare con mano questa realtà, la stessa realtà che finora ho conosciuto solo tramite riviste, Tv e i racconti dei Padri missionari.
C’è la volontà di regalare un po’ del mio tempo per aiutare in modo concreto e per conoscere le vite e le difficoltà dei più bisognosi, fare del bene e curare anche piccole cose, banali qui da noi , ma che hanno un peso ben diverso da loro.
Prego affinché Santa Teresa del Bambin Gesù e lo Spirito Santo possano guidare il mio cammino e spero che la semplicità dei Bayaka (così si chiama la gente che mi ospiterà nella sua terra) e la loro estrema povertà possano aiutarmi a riflettere su quelle che sono le priorità nelle nostre vite.
Con il battito a mille del mio cuore, saluto caramente amici e parenti, in attesa di raccontare ogni attimo vissuto al mio rientro in Italia.
Anna Floriana
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