Il vescovo Mons. de Brésillac, ormai libero dall’impegno missionario in India, vuole dedicarsi all’Africa andando verso i popoli che non conoscono il Vangelo e Gesù. Egli vorrebbe partire con uno o due compagni, andare in un territorio e aprirvi una missione. Una serie di circostanze gli fa scegliere il Dahomey, l’attuale Benin.

Verso la fine del 1855 de Brésillac va a Roma e incontra i dirigenti della Congregazione incaricata delle missioni. In particolare egli tratta con il Segretario, Mons. Barnabò, e presenta il suo progetto per il Dahomey che è preso in considerazione. Il Segretario, però, gli fa capire che quest’opera richiede una società missionaria che abbia del personale in un numero consistente e che sia quindi in condizione di sostituirlo se dei missionari, per un motivo o per l’altro, non fossero più in condizione di rimanere in Africa.

Mons. de Brésillac accoglie l’invito e abbandona l’idea iniziale. Mentre è a Roma, egli scrive: “Dopo un certo tempo, mi danno delle lettere d’incoraggiamento per andare in Francia a procurarmi del personale e dei mezzi al fine di fondare, se possibile, una società di missionari al servizio di Propaganda Fide per i paesi più abbandonati dell’Africa e in particolare del Dahomey”.

Nel suo diario aggiunge: “Questa idea di formare una congregazione ad hoc mi era stata suggerita quasi dall’inizio da Mons. Barnabò”.

Qualche mese dopo, scrivendo allo stesso Segretario, gli dirà: “Una sua parola…ha dato vita alla nostra congregazione perché io ero ben lontano dal pensiero di formare una società di missionari (…) Io fui spaventato da questa proposta che tuttavia accettai con qualche speranza”.

De Brésillac era obbediente alla volontà di Dio e sapeva compiere il giusto discernimento per conoscerla. Per lui i desideri “di Roma”, come si diceva allora, erano ordini da eseguire. Così, all’inizio del 1856, nello spazio di qualche settimana, egli diventa fondatore di una nuova società missionaria per la Chiesa. Il suo sogno di partire in Africa con uno o due compagni era stato considerato non adatto per una tale missione ritenuta difficile e pericolosa.

Nel mese di luglio dello stesso anno, redigendo gli Articoli Fondamentali che dovevano servire per le costituzioni della SMA, Mons. de Brésillac scriverà: “La Società delle Missioni Africane ha come scopo principale l’evangelizzazione dei paesi dell’Africa che hanno più bisogno di missionari”.

P. Bruno Semplicio

A questa pagina del nostro sito puoi trovare:

  • una breve biografia di Mons. de Brésillac
  • la preghiera per la sua canonizzazione
  • gli articoli del nostro sito su di lui
  • il video “Dall’India alla Sierra Leone. Biografia di Mons. Brésillac”