Antonio Guadalupi è un cine-operatore con un grande amore per l’Africa. Qualche mese fa è stato in Liberia nella missione dei padri Lorenzo Snider e Walter Maccalli. È tornato con tante riprese video, ma soprattutto con l’emozione di avere condiviso un po’ della vita e della vita della gente di Foya.

Da più di sei anni seguo la vita dei missionari SMA in Africa cercando, per quanto mi è possibile, di raccontarne con video ed immagini storie ed esperienze.  Nell’aprile di quest’anno, assieme a p. Dario Dozio mi sono recato in Liberia. Al primo impatto, ritrovo negli odori, nei rumori, nel traffico di Monrovia, sensazioni analoghe a quelle di altre capitali dell’Africa occidentale.

Ma l’Africa e coloro che si prodigano per il suo riscatto non finiscono mai di sorprendere: ad accoglierci p. Lorenzo Snider che ci accompagna alla Missione nel distretto di Foya, ai confini con la Sierra Leone e la Guinea. È in quella regione che p. Lorenzo insieme con p. Walter Maccalli svolge la propria attività pastorale.

P. Loreno e p. Walter

La pista che porta da Monrovia a Foya è molto accidentata, in alcuni tratti ci sono mezzi abbandonati perché irrimediabilmente sommersi dal fango. Mi domando se mai riusciremo ad arrivare tutti interi, ma alla fine, dopo 14 ore di viaggio, arriviamo alla missione. E li, p. Lorenzo, come se nulla fosse, dopo aver guidato per 500 km corre a mettersi a disposizione dei suoi parrocchiani impegnati a preparare le funzioni della Pasqua.

Il giorno dopo, infatti, è Giovedì Santo e tutto deve essere pronto per le funzioni liturgiche. Ecco allora il lavaggio dei piedi, la processione del venerdì con tutta la comunità dei fedeli, a seguire una rappresentazione della Via Crucis molto suggestiva, la messa del sabato con l’emozionante cerimonia dell’acqua e del fuoco e poi la festa dei battesimi e del giorno di Pasqua.

Non di rado, mentre sto filmando, mi ritrovo a domandarmi se la mia presenza non disturbi, interrompendo la sacralità del momento. Mi capita di sentirmi, per certi versi, un intruso. Poi mi dico che ciò che cerco di raccontare con le immagini è una testimonianza della fede delle genti e del grande lavoro dei missionari.

Riprendo allora con più entusiasmo e mi rammarico solo di non avere una attrezzatura adeguata e di non essere un grande regista per avere tutta la sensibilità necessaria per trasmettere l’emozione che si prova ad assistere a queste scene.

Mi dà forza e dissipa ogni dubbio pensare ai grandi sacrifici sostenuti dai padri SMA per raggiungere villaggi sperduti (in macchina, in moto e perfino in quad) per celebrare la Messa o per controllare come procedono i lavori di una scuola.  Una volta, con p. Lorenzo siamo andati in un villaggio proprio ai confini con la Sierra Leone e per raggiungerlo abbiamo camminato per due ore: Padre Lorenzo non ha esitato a caricarsi sulle spalle un grande bagaglio, le provviste necessarie per le famiglie e, appena arrivato, ha battezzato una ventina tra bambini ed adulti.

Alla fine, gli abitanti del villaggio mi hanno regalato una gallina (viva) a testimonianza della loro gratitudine per il mio lavoro. È stata una grande emozione perché mi ha fatto capire quanto ci tenessero a condividere la loro vita con le sorelle ed i fratelli lontani in Italia. È stato così che mi sono sentito partecipe di questo grande progetto di fratellanza che è la Missione. Grazie padri SMA per l’opportunità che mi avete dato.

Antonio Guadalupi