Dalla Nigeria a Feriole. Sognava di diventare suora fin da piccola e ora, Suor Catherine, missionaria NSA, ci racconta il suo cammino vocazionale, fino ad arrivare tra noi, a Feriole. Benvenuta!

Mi chiamo Catherine Akhare. Sono una nigeriana dallo Stato di Edo, nella parte meridionale della Nigeria. Sono una religiosa delle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli.

Sono stata attirata alla vita religiosa grazie, in particolare, a un’affermazione di Sant’Agostino: “INNAMORARSI DI DIO È LA PIÙ GRANDE STORIA D’AMORE; CERCARLO, L’AVVENTURA PIÙ GRANDE; TROVARLO LA PIÙ GRANDE CONQUISTA UMANA”.

Il sogno di diventare una suora, ce l’avevo da quando ero ancora piccolissima, e i miei genitori mi hanno aiutata a nutrire la mia fede. Seguendo le loro orme, sono cresciuta amando le opere di Dio e avendo per Lui una grande riverenza. La vocazione religiosa l’ho vista come un previlegio e sono molto felice di essere chiamata a servire il popolo di Dio, specialmente nella comunità delle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli.

La mia prima esperienza missionaria è stata a KOLOWARE: è un villaggio nella parte centrale del Togo. Lì, i musulmani sono la maggioranza mentre i cristiani sono in minoranza. Ho avuto l’opportunità di vivere in una comunità con i nostri fratelli e sorelle musulmani e condividere il Vangelo. Questa è stata la mia più grande gioia. A Koloware, ho lavorato in una Clinica all’accoglienza e anche in farmacia. Avevamo tanti lebbrosi, troppi da curare. Alcuni sono guariti, ma la lebbra rimane ancora. Tanti hanno piaghe aperte che vengono regolarmente trattate.

Ho lavorato con persone malate di AIDS, bambini malnutriti, orfani… La vicinanza ai malati e ai deboli, mi ha fatto capire quanto dovrei essere grata a Dio per il fatto di essere sana. Mi commuoveva il loro dolore silenzioso e le sfide che dovevano affrontare ogni giorno.

Non era così facile per me imparare una lingua nuova, ma lì, ho dovuto imparare due lingue: il francese e la lingua locale (kotokoli). Inoltre, ho dovuto adattarmi ad un nuovo clima, imparare una cultura nuova e anche mangiare cibi finora sconosciuti: ho affrontato tutto con la grazia di Dio. Soprattutto ero attratta dall’amore e dall’affetto che provavo per la gente.

Tutti erano molto accoglienti. Ho anche partecipato attivamente alle attività pastorali della parrocchia, facendo diverse animazioni con i bambini (chiamati CV-AV, l’ACR di qui) e i giovani. Ho anche insegnato loro il catechismo, prendendo coraggio dall’insegnamento di Gesù che ha accolto i bambini con grande amore. Così ho scoperto che anche i piccoli hanno molti doni e talenti. Abbiamo anche avuto un sacco di attività sociali insieme, come escursioni e celebrazioni diverse.

Quando sono tornata in Nigeria, ho insegnato nella scuola materna e primaria e nella parrocchia sono stata coordinatrice del gruppo giovanissimi del vicariato.

Sono molto grata a Dio per tutto. La missione cresce efficacemente con il sostegno delle persone. I missionari hanno bisogno della vostra preghiera. Oggi ci sono tante sfide che i missionari affrontano. Soprattutto in Nigeria, c’è un alto livello di insicurezza, rapimenti e uccisioni. Spesso sono ad opera di Boko Haram, fondamentalisti musulmani. Sono grata a Dio per il dono della vita religiosa e delle esperienze vissute. GRAZIE A TUTTI.

Suor Catherine
NSA