Rimanere, può sembrare un verbo poco adatto alla missione, soprattutto se penso a quello che ci lega a tanti padri, suore e laici che abbiamo visto… partire!

Colloco a 18 anni il mio desiderio di partire per l’Africa, condividendo i viaggi organizzati dai missionari della SMA di Feriole… e mi ritrovo a 40 anni con ancora quel sogno nel cuore, riconoscente a Dio per il dono di poter rimanere, ancora oggi, nella condivisione con chi parte e chi rientra, con quanti rispondono all’invito del Signore di fidarsi di Lui.

Un modo per rimanere ce lo testimoniano quanti sono nella sofferenza, nella malattia, in luoghi di abbandono, come chi si adopera per alleviare ferite e sbarchi, per darci il necessario e la serenità per vivere.

Quante persone attorno a noi, ci parlano di come rimanere nella condizione in cui si è: nel bene e nel male, nella salute e nella malattia, nella gioia e nella tristezza.

“Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena” (cfr. Gv 15,9-11).

Mi piace pensare che è questa la missione prima a cui siamo chiamati, quella di restare in Cristo per poter affrontare ogni vicenda della vita, per accogliere le sfide quotidiane, per partire verso terre lontane, per tornare ed accogliere qui chi è forestiero e abbandonato.

“Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli” (Gv 15,7-8).

Penso ai missionari che ho incontrato a Feriole e che mi hanno raccontato, con il loro modo di essere, i frutti della loro missione, quanto sia stato importante, nell’affrontare soprattutto le difficoltà, rimanere uniti al Signore.

Penso al dono grande di poter pregare con loro, con quella audacia evangelica di chi si fida: rosario in mano, inginocchiati nell’Adorazione, semplici nel celebrare l’Eucaristia e soprattutto pronti a fermarsi per ascoltarti, accogliere, per rimanere in tua presenza, perché l’altro è importante.

Ecco perché sento forte il valore del verbo rimanere: missione è restare ancorati all’amore di Dio sempre, per poter vivere ogni condizione, per poter partire verso terre lontane o ritornare a casa, con ancora più fiducia nel porre, nuovamente, la propria vita nelle mani del Padre.

Nel tempo che stiamo vivendo, nelle difficoltà che ancora ci sono con la pandemia, pensiamo al nostro modo di rimanere nella realtà in cui siamo, di porci nei confronti degli altri, di immergerci nell’Amore di Dio.

È lì che viviamo la nostra missione, trovando il coraggio per essere discepoli del Signore Risorto.

Silvia Sandon