Il gruppo missionario di Caselle ha proposto ai ragazzi della catechesi, un incontro per aprire lo sguardo e il cuore sul mondo: non un momento di curiosità verso luoghi lontani (l’Africa, in questo caso), ma un’occasione di impegno per una vita solidale, sobria e aperta a tutti. Semplice, come un piccolo tappo di plastica

DUMA SMADiamo una mano all’Africa partendo da piccoli gesti quotidiani”, questo era il tema dell’incontro che si è svolto domenica 10 novembre 2024 nella sala don Bosco del patronato di Caselle. L’evento, organizzato dal gruppo missionario della parrocchia Maria Ausiliatrice, in collaborazione col gruppo catechisti, era rivolto a bambini e ragazzi, ma anche ai genitori.

I partecipanti non erano numerosi, ma i volontari dell’associazione D.U.MA, che significa proprio “Diamo Una Mano all’Africa”, sono riusciti a coinvolgere tutti, grazie alla proiezione di video emozionanti e, soprattutto, con la semplicità e il calore delle testimonianze dirette.

L’associazione opera nei paesi africani in cui sono presenti i missionari della SMA (Società Missioni Africane), in particolare Costa d’Avorio, Liberia, Centrafrica, Angola e Niger.

In quei paesi promuove il “sostegno a distanza”, in cui una famiglia o un gruppo, “adotta” un minore con un contributo mensile, per garantirgli il diritto all’istruzione e alla salute. Per essere certi che gli aiuti arrivino a destinazione i volontari periodicamente vanno a vedere come procedono i progetti finanziati e quando tornano “ci mettono la faccia”.

Ecco quindi che Daniela, Orlando e Maurizio, insieme a padre Lionello della SMA, hanno raccontato dei loro viaggi in Africa e dei loro progetti, legati soprattutto all’istruzione e alla salute. Hanno mostrato la festa per un pozzo che permette di avere acqua potabile al villaggio, il grande senso di ospitalità, la spontaneità dei giochi dei bambini e la gratitudine per una scuola costruita dove prima non c’era accesso neanche all’istruzione di base. L’associazione sostiene inoltre un centro in Costa d’Avorio per la cura dell’ulcera di Burulì, una malattia simile alla lebbra: la struttura comprende ambulatori, stanze per la degenza, farmacia, laboratorio di analisi e sala operatoria.

In che modo si può contribuire ai loro progetti?

La proposta che la D.U.MA ha fatto ai presenti è quella di raccogliere i tappi di plastica, un gesto semplice, che richiama al rispetto per l’ambiente, ma che rende evidente come ognuno è responsabile e può dare una mano. Un grande contenitore per i tappi verrà posto in centro parrocchiale, solo col contributo di tutti sarà possibile riempirlo, poi i referenti porteranno i tappi a chi li ricicla, ottenendo in cambio i fondi per realizzare le loro attività. La parrocchia di Caselle, in particolari i bambini, in collaborazione con il gruppo catechisti, vuole raccogliere la sfida. Ora non resta che dare tutti una mano.

Barbara Montolli

Il Sito dell’associazione D.U.MA