Già due mesi sono passati dal mio arrivo a Foya, cittadina del nord-ovest della Liberia di circa 15 mila abitanti, situata a 22 chilometri dal confine con la Guinea, e 23 chilometri da quello con la Sierra Leone. Come di tradizione in Africa, l’accoglienza che mi è stata riservata all’arrivo è stata calorosa, come la temperatura in questo periodo: 31 gradi di giorno, e 21 di notte.

Il responsabile della parrocchia, padre Erik Aka, missionario SMA originario della Costa d’Avorio, si trova in Francia per cure mediche ormai da 6 mesi, ma sarà di ritorno alla fine di dicembre. La nostra équipe pastorale è formata da lui e me, da un diacono SMA originario del Togo, e da una laica missionaria portoghese. Alla missione vive anche una coppia di giovani sposi francesi, che lavorano nel Centro Sanitario parrocchiale: Jean, responsabile medico, e Agnès, direttrice amministrativa.

L’attività pastorale principale della parrocchia è la prima evangelizzazione, cioè l’annuncio del vangelo a una popolazione che in grande maggioranza non è cattolica, e l’opera per far nascere piccole comunità cristiane, curando la formazione dei loro responsabili.

Dopo la mia presentazione alla comunità parrocchiale, ho iniziato l’approfondimento della lingua inglese, e anche l’apprendimento di qualche primo rudimento della lignua locale, il kisi, in modo da poter comunicare con la gente di Foya.

Fin dal mio arrivo in ottobre abbiamo iniziato a pregare nelle piccole comunità cristiane di quartiere (comunità di base), con la recita del Rosario, ricordando in modo particolare i cristiani perseguitati nel mondo e la liberazione di padre Gigi, mio fratello.

Le prime domeniche del mese sono qui chiamate “Big Sunday” (grandi domeniche): i responsabili delle comunità cristiane dei villaggi si uniscono alla celebrazione liturgica in parrocchia, per l’incontro del Consiglio pastorale, e per la programmazione delle visite nei loro villaggi. Nel mese di novembre ho potuto visitare alcun villaggi, per il momento solo i più vicini. Le piogge che cadono abbondanti rendono difficile l’accesso in foresta, rovinando le strade. Spesso persino la nostra moto a 4 ruote a trazione integrale rimane impantanata.

Sono piccole comunità cristiane agli inizi: la pastorale è ancora tutta da organizzare. Per parlare di Gesù ci serviamo di immagini bibliche, che proiettiamo o mostriamo su dei cartelloni, e ciò che noi diciamo in inglese viene tradotto in lingua kisi. Attualmente abbiamo 7 villaggi in cui esiste una comunità cristiana con relativa cappella.

Per mancanza di sacerdoti, il vescovo ci ha affidato l’incarico di visitare anche altre 4 parrocchie, a cui assicuriamo la messa una volta al mese, quando possibile: Voinjema, Kolahun, Zorzor e Vahun.

Il 18 novembre scorso ho celebrato nella Parrocchia di Voinjema la “Festa del raccolto”, cioè l’offerta a Dio delle primizie della terra, in ringraziamento del Signore che ci fornisce il cibo quotidiano. Il nostro distretto amministrativo, Lofa, è essenzialmente agricolo: coltivazione di riso, canna da Zucchero, manioca, palma da olio…

Questa festa è stata anche l’occasione per il rito della mia accoglienza secondo la tradizione locale, con l’offerta della noce di cola, di un gallo bianco, del riso e un costume tipico. È stato molto commovente! Il 25 novembre, Solennità di Cristo Re, celebrando nella parrocchia di Kolahun, mi è stato offerto anche qui il rito tradizionale di accoglienza.

Il tempo di Avvento e la preparazione al Natale, hanno incentivato il nostro impegno nelle visite alle famiglie, agli ammalati, e nella preparazione al sacramento della confessione.

Dal 10 al 12 dicembre, abbiamo ricevuto la visita del Superiore Generale della SMA. È stata anche l’occasione per visitare i diversi progetti realizzati con l’aiuto dei nostri benefattori e amici italiani: la costruzione di due chiese, una macchina per scorticare il riso, tutto dono SMA Solidale Onlus, e poi le borse di studio per gli studenti, la costruzione del centro sanitario. Un grazie di cuore ai tanti amici e benefattori che hanno aiutato e continuano ad aiutare!

Auguro a tutti gli amici e lettori del nostro sito un Santo Natale e un Felice Anno Nuovo. God bless you!

P. Walter Maccalli, da Foya, Liberia