Carissimi amici,

Qualche giorno fa, ho guardato su whatsapp, con un pizzico d’invidia, alcune immagini di paesaggi innevati. Le foto che mi giungono dall’Europa sono allietate da decorazioni natalizie.

Qui invece siamo avvolti sempre dallo stesso caldo, dalla stessa polvere e, ogni tanto, ci ritroviamo nel fango. Solo la luna in piena notte riesce a dare un fascino natalizio ai nostri paesaggi.

Anche quest’anno è Natale. Per molti qui sarà un Natale alquanto sobrio. Il valore della nostra moneta si è svalutato quasi del 100%. I salari rimangono gli stessi e il prezzo dei prodotti nei negozi s’è raddoppiato. Molte fabbriche han chiuso e sono aumentati i disoccupati.

Anche nei tempi più duri del dopoguerra, in questo periodo, c’era ressa attorno ai magazzini delle bibite e si cercava di fare incetta di viveri per le feste. Quest’anno invece tutto è ancora surrealmente calmo e vuoto. Nelle case manca quasi tutto.

L’unica cosa natalizia che non manca è il bambino. Un figlio qui è alla portata di tutti! Nati un po’ per irresponsabilità, un po’ per caso, a volte scaricati su zii e nonni perché il padre se ne va altrove e la madre deve ancora studiare, i bambini sono il segno di una cultura che nonostante tutto ama ancora la vita, crede ancora nel futuro e pensa valga la pena di venire al mondo, anche se in questo mondo non si incontrano tutte quelle cose che noi riterremmo necessarie.

Natale è la festa della vita: io ringrazio Dio perché sono ancora vivo. Ogni notte e ogni mattina provo a storcere la bocca, allungare un gamba, fare un pugno e mi meraviglio di essere ancora vivo, di potermi muovere, anche se con mille problemi e un po’ di dolori, e di poter reiniziare un giorno in cui sarà ancora possibile far qualcosa per gli altri.

Vedo la mia gente che lotta per la sopravvivenza e non perde la speranza e ritrovo forza anch’io per continuare a vivere. Alzo sull’altare e sulla vita del mondo un piccolo pezzetto di pane e ringrazio il Figlio di Dio che è venuto a dare la vita per noi, perché anche noi possiamo darla per gli altri.

Natale è la festa dei piccoli: Dio si è fatto piccolo in mezzo a noi, perché nessuno disprezzi più chi è piccolo. E allora sto bene qui, anche se non ho il presepio, perché il mio Natale è affollato di donne gravide e di madri che allattano, di papà che si prendono cura, di bimbi che strillano, di gente che non ha niente, ma viene portando doni, di angeli, almeno uno, che predicano un messaggio sulle nuvole, ma che dà gloria a Dio e porta pace in terra agli uomini di buona volontà ( e la buona volontà è soprattutto quella di Dio che non si stanca di noi!).

Natale è la festa di Gesù che viene ad abitare in mezzo a noi. Per noi quest’anno tutto questo avrà anche un significato speciale, perché il 28 dicembre, vigilia della Santa Famiglia, sarà aperta la nostra nuova Parrocchia: una grande sala, che oltre che da chiesa servirà per incontri vari; una cappellina, questa solo per pregare; due uffici e due stanze per me e P. Mario, il prete diocesano che sta con me; un ufficio parrocchiale, due sale per catechesi e formazione, e tante tettoie per gruppi e catechesi.

È cresciuta rapidamente anche grazie al vostro aiuto. Certo, il 28, quando il Vescovo verrà per farci “l’upgrade”, da centro pastorale a parrocchia, molte cose non saranno finite, ma se Gesù si è accontentato della stalla di Betlemme, la nostra parrocchia gli sembrerà un hotel a tante stelle!

Natale è Dio che prende casa in mezzo alle nostre case per stare più vicino a noi.

Buon Natale anche a voi!

P .Angelo P. Angelo Besenzoni SMA
Paróquia Sagrada Família, Muceque Quicoca, Dande, Bengo, Angola
CP 14748 Luanda – Tel. 00.244.941395168 – 994395168