Nnimmo Bassey è un nome poco noto nel nostro paese, eppure è tra i pionieri dell’ambientalismo in Africa. Il suo percorso personale e professionale è davvero incredibile. Merita di essere conosciuto anche in Italia, perché il problema del cambiamento climatico collegato all’effetto serra riguarda tutti.

Architetto nigeriano, autore, poeta e ispiratore del moderno attivismo climatico nel continente africano, Nnimmo Bassey sin dagli anni ’90 del XX secolo è impegnato nel campo ambientale. Ha co-fondato l’Environmental Rights Action (ERA), ONG nigeriana che si occupa sia dei problemi ambientali sia della difesa dei diritti umani, perché in molti casi le due questioni vanno di pari passo.

Bassey ha ricoperto il ruolo di Direttore Esecutivo dell’ERA per due decenni, dal 1993 al 2013. È stato inoltre a capo di Friends of the Earth International dal 2008 al 2012. Attualmente è Direttore del Think-tank ecologico Health of Mother Earth Foundation (HOMEF), nonché membro del comitato direttivo di Oilwatch International.

Proprio per questo suo attivismo ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il Right Livelihood Award 2010, noto anche come “Alternative Noble Prize”. Nel 2012 ha ricevuto il Rafto Human Rights Award.

Il suo impegno a favore dell’ambiente è nato sin da giovane, poiché Nnimmo Bassey crebbe proprio in una delle aree nigeriane più devastate dall’inquinamento a causa dello sfruttamento del petrolio, ovvero la regione del Delta del Niger. Ha visto con i suoi occhi i danni dell’estrazione petrolifera non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia e sulla salute delle persone che abitano nella regione. Ha visto gli effetti devastanti del gas flaring.

Il “gas flaring” è una pratica molto diffusa tra le compagnie petrolifere. In pratica, quando viene estratto il greggio si liberano nell’aria gas (in genere metano) accumulati nel sottosuolo. Sono gas trattati come scarti di lavorazione e sono altamente inquinanti, nonché dannosi per la salute.

Tramite l’ONG Environmental Rights Action, Nnimmo Bassey aveva promosso una campagna contro il gas flaring, ottenendo, nel 2005, una sentenza storica: secondo l’Alta corte nigeriana il gas flaring è incostituzionale, danneggia le persone e l’ambiente e deve cessare.

Molte delle sue battaglie le ha narrate attraverso libri e poesie purtroppo non (ancora) tradotti in italiano. Tra i tanti, citiamo To Cook a Continent –Destructive Extraction and the Climate Crisis in Africa (Pambazuka Press, 2012) e Oil Politics – Echoes of Ecological War (Daraja Press, 2016).

Testi in cui Bassey analizza l’industria petrolifera in Africa, sonda le radici del riscaldamento globale e mette in guardia come lo sfruttamento delle risorse naturali per il puro profitto stia aggravando la questione climatica. In Africa le risorse naturali sono una benedizione, ma il modo in cui vengono saccheggiate e usate le trasformano in una maledizione. Basta appunto considerare la regione del Delta del Niger.

Il lavoro di Nnimmo Bassey ci invita non più a riflettere, ma ad agire seriamente, non solo per il bene e il futuro dell’Africa.

Silvia C. Turrin