Il quotidiano Avvenire fa oggi alcune rivelazioni sulle condizioni di prigionia di p. Gigi Maccalli, e sulle circostanze della sua liberazione

P. Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono stati liberati insieme. Sequestrato in Niger nel settembre del 2018 il primo, e scomparso nel febbraio del 2019 il secondo, entrambi si sono ritrovati in una località nel nord del Mali, probabilmente vicino alla città di Tessalit.

“Siamo certi che il missionario Maccalli era in mano allo Stato islamico nel grande Sahara (Isgs) – ha detto ad Avvenire una fonte informata sui fatti –. Anche Chiacchio, quindi, si è ritrovato con lo stesso gruppo jihadista”.

Il leader dello Isgs si chiama Adnan Abu Walid al-Sahrawi. Per anni ha gravitato tra vari gruppi terroristici legati ad al Qaeda, fino a quando, nel 2015, ha giurato fedeltà a Abu Bakr al-Baghdadi per formare Isgs.

Da allora, al-Sahrawi, è stato capace di mantenere una certa influenza sia con le organizzazioni legate ad al-Qaeda, come il Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Gsim), sia a quelle affiliate al Daesh.

“La liberazione dei quattro ostaggi è avvenuta grazie alla liberazione di oltre 200 jihadisti detenuti in Mali – afferma la stampa maliana –. Ma si parla di un’aggiunta di circa 15 milioni di dollari per sigillare il tutto”.

Sono intervenuti anche funzionari francesi, italiani, e del Vaticano.

“Sono stati però diversi anche i negoziatori sul campo, veterani rispetto a questo tipo di vicende – scrive il sito di informazione Mondafrique –. Dall’ex deputato tuareg, Hamada Ag Bibi, al mi-litare, Seidan Ag Hita, fino al noto negoziatore mauritano, Moustapha Chafi”.

Gli ostaggi italiani hanno raccontato di aver visto un bombardamento che pensavano fosse legato alla loro liberazione, invece faceva parte di un’altra operazione.

“Chiacchio dice di essere scappato per un bel tratto poi è stato ripreso – ha riferito Giovanni Caravelli, direttore dell’Aise –. Entrambi non sono mai stati picchiati ma a volte, per punizione, venivano incatenati”, agli alberi.

Chiacchio ha detto ai rapitori di volersi convertire all’islam, ma con il solo obiettivo di essere trattato meglio, un escamotage a cui Maccalli non poteva aderire.

Al contrario della poco credibile liberazione autonoma dello scorso marzo dell’ex ostaggio veneto, Luca Tacchetto, Chiacchio e Maccalli sono stati trasportati in auto per cinque ore fino a un aeroporto dove dopo tre ore di volo sono arrivati a Bamako per essere accolti dal presidente ad interim del Mali, Bah Ndaw.

Notizie: Matteo Fraschini Koffi in Avvenire di oggi
Foto: dal sito di ANSA/Angelo Carconi