Domenica 9 giugno a Rho, grosso e industrioso comune alla periferia nord d Milano, è stato reso omaggio al Cardinal Bernardin Gantin, nell’11° anniversario della sua morte. La messa solenne è stata celebrata dal Vescovo ausiliare di Milano Mons. Stucchi. Presenti l’ambasciatrice del Benin presso la Santa Sede, e il Console del Benin a Milano, dott. Valentino Del Grande.

Nel pomeriggio ha avuto luogo la presentazione del libro “Bernardin Cardinal Gantin : Ils ont dit de lui.” Questo libro è una raccolta di testimonianze pubblicata dall’Ambasciata del Benin presso la Santa Sede. La SMA ha avuto un ruolo attivo in questo evento, nell’offrire la propria testimonianza sull’illustre personalità della Chiesa e dell’Africa che è stato il cardinale Gantin. Lo ha fatto per mezzo di p. François Paul Houngue, Vicario Generale della SMA, beninese come il Card. Gantin.

P. Houngue ha partecipato alla cerimonia di lancio del libro, offrendo una conferenza sul tema “Il Card. Gantin, figlio spirituale della SMA”. Nella sua allocuzione ha illustrato alcuni dei punti salienti che hanno caratterizzato le relazioni tra Gantin e la SMA, dalla sua formazione nel seminario minore Sainte Jeanne d’Arc, e poi nel seminario maggiore di Saint Gall, sempre sotto lo sguardo dei Padri SMA, fino alla sua ordinazione sacerdotale, per l’imposizione delle mani del vescovo SMA Louis Parisot.

Durante la sua vita, il Card. Gantin non si faceva mai pregare per partecipare ai momenti forti della SMA, in particolare l’8 dicembre, giorno della sua fondazione, e il 25 giugno, giorno della morte del suo fondatore, Mons. de Brésillac. Non si stancava mai di lodare e ringraziare i padri missionari della SMA e le suore missionarie NSA: “È grazie a te che ho conosciuto Cristo”, diceva spesso.

Attraverso i suoi legami filiale, faceva parte idealmente della famiglia SMA, ma lo è diventato anche realmente il 25 giugno 1993, quando è stato nominato membro onorario SMA. Quando nel 1977 è stato fatto Cardinale da Papa Paolo VI, il Superiore Generale delle Missioni Africane di quegli anni, p. Joseph Hardy, gli aveva messo al dito l’anello episcopale del Fondatore della SMA, Mons. de Brésillac, spiegando che questo gesto simboleggiava il compimento delle speranze e degli sforzi dei missionari per più di un secolo. Ha portato al dito questo anello fino alla fine del 2002, l’anno del suo ritorno alla terra natale del Benin.