Iniziata lunedì 22 giugno, la nostra assemblea annuale si è conclusa la sera di venerdì 26, con la messa celebrata dal vescovo di Genova, card. Bagnasco.

Un’assemblea, questa del 2020, che ha risentito della mancanza dei nostri missionari che lavorano in Africa, bloccati dalla chiusura degli aeroporti nei Paesi africani in cui vivono o dalle limitazioni nei viaggi aerei verso l’Europa, a causa del lockdown. Ma attraverso skype e whatsapp abbiamo potuto ascoltare la loro testimonianza, e anche il racconto della sofferenza delle popolazioni africane, stremate dall’epidemia di coronavirus che non ha ancora conosciuto la fase 2.

In questi giorni abbiamo avuto un duplice sguardo: sul cammino percorso in questi mesi, e poi sul futuro che ci attende. E il Signore ci ha aiutato a guardare alla nostra vita con gli occhi della fiducia e della speranza.

Il Superiore Generale, p. Antonio Porcellato, ci ha invitato a “pensare globalmente e agire localmente”, ricordando che nella sua storia la SMA non ha mai temuto di adattarsi a contesti diversi, mutevoli, complessi. La prima evangelizzazione è sempre stata al cuore della nostra missione, e a anche oggi, nei 18 Paesi africani in cui siamo presenti, i nostri missionari mettono la loro vita a servizio dell’annuncio del Vangelo, sostenuti dalla solidarietà di tante persone.

Il Provinciale p. Ceferino Cainelli, da buon tessitore, ha guidato i confratelli nel paziente lavoro di intreccio delle esperienze e dei progetti, per comporle in un’unica trama. E il disegno di questa trama l’ha tracciato da sempre Gesù: Andate il tutto il mondo e annunciate il Vangelo!”.

La conclusione dei nostri lavori l’abbiamo affidata al vescovo della diocesi di Genova, città che 60 anni fa ci ha accolti. E mons. Angelo Bagnasco nella messa che ha presieduto l’ha ricordato: “La vostra storia e la storia della nostra diocesi si sono intrecciate, ed è un intreccio fatto di fedeltà, di condivisione delle gioie e delle sofferenze”.

E ha voluto ricordare quella che è oggi la nostra più grande sofferenza: il rapimento del nostro p. Gigi Maccalli, tenuto prigioniero dai terroristi nel nord del Mali, ormai da 21 mesi.

“Non arrendiamoci mai alla sfiducia, non perdiamo mai la speranza, non cediamo”, ci ha esortati, riferendosi sia a p. Gigi, ma anche alle difficoltà della missione nel contesto di oggi.

“Voi missionari richiamate ai preti diocesani e a tutta la città orizzonti lontani, ci ha detto ancora, e “la vostra vita non cessa di suscitare nel cuore della gente un interrogativo: perché lo fate?” E la risposta è una sola: “non possiamo trattenere i doni ricevuti da Dio, non possiamo non condividere la fede e la gioia di saperci amati da un Dio che è Padre”.

Il sabato 27 giugno, avremmo dovuto ritrovarci con tutti i nostri amici e sostenitori, per la tradizionale Festa SMA, che conclude le attività dell’anno. Ma il coronavirus quest’anno ci ha costretti a sospenderla, attendendo momenti più favorevoli.

Il lockdown ci ha insegnato, però, che si può pregare e sentirsi in comunione anche se distanti e lontani. Allora vogliamo invitarvi tutti a sentirvi uniti a noi nei prossimi giorni, e a rivolgere a Dio una preghiera affinché noi missionari della SMA possiamo essere sempre degli annunciatori coerenti e coraggiosi del Vangelo, in Africa e in ogni luogo dove Dio ci ha chiamato.

E preghiamo tutti insieme affinché ciascuno di noi, come dice papa Francesco, “sia una missione”, sia portatore di pace, di unità, di gioia, là dove vive.

P. Marco Prada

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