Elgas, nome d’arte di El Hadj Souleymane Gassama, è un giovane, brillante sociologo e saggista senegalese, nato nel  1988 a Saint Louis.

All’età di  diciassette anni ha scelto di vivere in Francia. Nei primi anni ha svolto ricerche sul dono, sul debito, sulle rimesse per dedicarsi in seguito alla scrittura.

Nelle sue opere, che spaziano tra generi diversi, si interessa alle questioni identitarie, ai processi democratici , alle relazioni franco-senegalesi.

I buoni risentimenti. Saggio sul disagio postcoloniale (2023, traduzione di Lorenzo Alunni, edizioni e/o, 2024), è il primo libro di Elgas pubblicato in Italia. Di prossima pubblicazione è il romanzo, Maschio nero, sempre per le edizioni e/o.

“I buoni risentimenti affronta con piglio polemico una grande questione contemporanea: come può l’autore che ha alle spalle un passato di soggezione coloniale trovare la necessaria libertà di espressione, superare i condizionamenti che le vecchie potenze coloniali (che sono ancora oggi i paesi dominanti) impongono agli autori?

Pubblicato in Francia per Riveneuve, è un saggio molto denso e complesso, che affronta i nodi fondamentali del rapporto tra gli intellettuali africani, l’Africa e la diplomazia culturale degli ex-colonizzatori europei.

Concentrandosi prevalentemente sul mondo francofono, Elgas identifica nell’accusa di “tradimento” identitario la grande piaga che affligge la ricezione degli intellettuali africani che pubblicano e vivono in Occidente; traccia, inoltre, una distinzione storica e epistemologica tra i concetti di postcoloniale e decoloniale, entrati nel dominio pubblico nel mondo accademico e dalle conseguenze reali tangibili, nel dibattito contemporaneo”.

Di Elgas, ricordiamo anche  il diario di viaggio Un Dieu et des mœurs (Présence africaine, 2015) e la raccolta di ritratti di personaggi senegalesi, Inventaire des idoles (Les éditions Ovadia, 2022).

Conflitto, di cui riportiamo un breve brano pubblicato nell’ antologia Africana, viaggio nella storia letterari del continente (a cura di Chiara Piaggio e Igiaba Scego, Feltrinelli, pp.188-192), è un estratto della sua prima pubblicazione, Un Dieu et des mœurs.

L’origine di questo testo risale al 2013 quando, ancora dottorando, Elgas ritorna in Senegal dopo quattro anni di assenza. Un’esperienza che susciterà in  lui  riflessioni e interrogativi:

Mia madre dipinge la cultura senegalese in modo molto semplice: la riduce a un Islam sovrano, trascendente e superiore, a una religione inattaccabile e alla trasmissione delle tradizioni. La disturbano soltanto la circoncisione e le mutilazioni femminili. Tutte le altre pratiche, di un arcaismo allucinante, incontrano il suo favore. Gli omosessuali, per esempio, per lei vanno uccisi e incarcerati. E’ la sua cultura senegalese, la sua lettura della cultura senegalese; i marabutti, qualsiasi cosa facciano, buona o cattiva, devono essere ascoltati e rispettati. Questa è secondo lei la cultura senegalese che io non ho. Con suo estremo rammarico”.

Elgas è anche giornalista, ha una sua rubrica nel settimanale pan-africano, Jeune Afrique e anima la trasmissione radiofonica di RFI (Radio France International), Afrique, mémoires d’un continent.

A cura di Maria Ludovica Piombino
Biblioteca africana Borghero