Il Camerun è tra i principali produttori di cacao del continente africano: i Paesi che primeggiano sono sempre la Costa d’Avorio e il Ghana che, insieme, realizzano circa la metà della produzione mondiale di un alimento conosciuto e apprezzato da secoli.

I primi a coltivare le piante di cacao furono gli antichi Maya, verso il 1000 a.C. e in seguito gli Aztechi attribuirono un valore sacro a questo cibo ancora amatissimo ai quattro angoli del pianeta.

Il problema della deforestazione

A rendere il cioccolato così amato e così benefico sono le fave di cacao − ricche di flavonoidi e sali minerali −, il cui habitat ideale è quello delle zone tropicali caratterizzate da caldo-umido.

Ma, da decenni,  la distruzione di ecosistemi unici rappresenta il lato oscuro della produzione di cacao.

Basti pensare che i già citati Costa d’Avorio e Ghana hanno perso circa un terzo delle loro aree forestali proprio per dare spazio alla coltivazione di piante di cacao (si vedano l’immagine qui sotto condivisa e l’approfondito dossier dell’International Wildlife Conservation ).

Non solo deforestazione, ma anche disuguaglianze salariali e lavoro minorile offuscano la produzione e l’intera filiera del tanto amato cioccolato.

Ma qualcosa negli ultimi anni sta cambiando.

Coltivazioni sostenibili e salari equi

Tanti contadini e imprenditori hanno adottato metodi di coltivazione sostenibili per una produzione di cacao responsabile. Solo con questo tipo di cambiamento si possono proteggere le foreste e, al contempo, garantire salari equi alle comunità agricole impegnate nella coltivazione delle piante di cacao.

È proprio ciò che si cerca di attuare nella foresta pluviale in Camerun, grazie alla collaborazione tra  i contadini locali e l’organizzazione di tutela ambientale denominata Congo Basin Landscapes Initiative, che combatte la deforestazione in tutto il bacino del Congo.

Tessa Claude Ndala Mayouya del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha sottolineato che:

“La Congo Basin Landscape Initiative supporta paesi come il Camerun e altri sette garantendo la protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile. Li aiutiamo a comprendere il principio secondo cui gli esseri umani hanno bisogno della natura per prosperare. Li aiutiamo anche a comprendere che i confini non si applicano realmente alle foreste. Le popolazioni indigene svolgono un ruolo molto importante nella protezione degli ecosistemi. Sono i custodi di queste foreste, in particolare nel bacino del Congo. Le loro conoscenze tradizionali e il loro rapporto con queste foreste sono molto importanti. Abbiamo molto da imparare da loro”.

Proteggere la coltivazione delle piante di cacao significa salvaguardare anche diverse altre specie arboree, come alberi da frutto (mango e avocado) e piante autoctone, come il moabi, tra gli alberi più imponenti dell’Africa, tanto che il botanico Francis Halle ha dichiarato che “quando lo si incontra non lo si dimentica più”.

Parallelamente a ciò, diverse aziende – non solo europee – del settore cioccolatiero, sono sempre più attente all’approvvigionamento responsabile, in questo modo possono selezionare cacao proveniente esclusivamente da siti certificati, in cui vi sono standard ambientali e sociali rigorosi.

La stessa Unione Europea ha incentivato il programma per il “Cacao Sostenibile”, favorendo una produzione durevole, a deforestazione zero, nei paesi africani produttori di cacao (Camerun, Ghana e Costa d’Avorio).

Un programma che coinvolge non solo i produttori di cacao, ma anche i consumatori europei. Infatti, sono le nostre scelte d’acquisto che determinano o meno la possibile deforestazione in Africa (e in tutti quei luoghi dove si coltivano piante di cacao).

Favorendo una produzione sostenibile e incentivando tracciabilità e trasparenza delle filiere si tutelano l’ambiente e le comunità locali. E la produzione del cioccolato avviene in modo etico e sostenibile.

Per acquistare questo tipo di cioccolato sostenibile possiamo affidarci a quei marchi che hanno la certificazione Rainforest Alliance: in questo modo siamo sicuri della provenienza e della tracciabilità.

Come ha affermato Nadège Nzoyem, Direttore Senior per l’Africa Occidentale e Centrale presso la Rainforest Alliance:

“Quando acquisti una barretta di cioccolato con la rana verde sopra, non stai solo comprando cioccolato. Stai garantendo che le comunità agricole continueranno a produrre, e al contempo a preservare la biodiversità e a proteggere la foresta”.

a cura di Silvia C. Turrin