– Come va a Bomoanga?
– Male. Le cose peggiorano

All’approssimarsi del Natale la domanda era scontata, ma la risposta dell’animatore di comunità no. In seguito l’animatore conferma con una serie di esempi concreti la sua affermazione. E cita, a titolo di esempio, la recente uccisione del capo villaggio e ‘consigliere’ nominato dal governo, del villaggio di Kouadjieni, ad appena una decina di chilometri da Bomoanga.

Invece nel villaggio di Koutougou, a una quarantina di km da Bomoanga, è stato ucciso lo ‘stregone’ locale, sul luogo stesso dove soleva fare i sacrifici rituali prescritti dalla religione tradizionale. La chiesa della comunità cristiana non è lontana dal luogo dell’assassinio.

Poco dopo la sua uccisione è stata la volta del nipote, cristiano, ad essere minacciato e ‘invitato’ dal capo del gruppo ad informare la comunità  cristiana del villaggio che, se andranno a pregare in chiesa, le uniche persone a sopravvivere saranno le donne e i bambini.

Ciò che lascia perplessi, in queste vicende, è l’assoluta libertà di manovra e di azione di questi gruppi armati che, seppur localizzati, non sono minimamente disturbati dalle forze dell’ordine.

Queste ultime sono stazionate nella scuola di Ngoula, ad appena una ventina di chilometri dal villaggio dove i cristiani sono stati minacciati. Testimonianze credibili dei contadini della parrocchia di Bomoanga attestano avvistamenti, in moto e armati, di elementi di questi gruppi terroristi.

Ricordiamo che si tratta della zona dove, dal 17 settembre dell’anno scorso, è stato rapito p. Pier Luigi Maccalli del quale non si hanno da allora notizie. Alcuni membri del gruppo armato hanno ricordato alla gente che loro bersaglio sono ‘bianchi, uomini e autorità dello stato’.

Il prossimo Natale per la parrocchia di Bomoanga sarà molto vicino all’originale di Betlemme, con gli Erode del momento.

P.Mauro Armanino
Niamey, 19 dicembre 2019