Mi è stato chiesto una riflessione all’inizio di questo nuovo anno liturgico e dell’Avvento… ho voluto lasciare il titolo così come mi è stato inviato… e ci aggiungo che noi del Veneto, ad oggi, siamo ancora in zona gialla e che il colore caratteristico dell’Avvento è il viola… e questo è il vero colore che ci accomuna tutti!

Capita di scherzare sui colori, come fosse un gioco… ma ognuno c’è dentro con tutte le sue disposizioni, attuazioni e preoccupazioni…

Tingiamo la vita con una pennellata di speranza!

Sul tempo particolare che stiamo vivendo però, non si può scherzare e neanche su quello liturgico! Anzi… ci siamo dentro alla grande, con stati d’animo molto diversi, con grande tristezza e, spesso, rimpiangendo gli anni scorsi dove “si poteva festeggiare il Natale”.

E così mi domando: “cosa significa per me viverlo quest’anno? Cosa può cambiare? Cambiarmi?

Ci aspettano le 4 settimane di Avvento, con la luce, il calore e le sfumature delle sue candele, l’ “Eccomi” di una donna che si lascia abitare da una promessa, trasformando la sua vita e quella di generazioni… ascolteremo la storia di una famiglia che cerca riparo, entreremo nella povertà di un luogo che diventa “casa accogliente” per una vita che nasce, vedremo un susseguirsi di persone che ricevono un annuncio e si muovono per andare a vedere, a far visita…

Un tempo straordinario

Dove ci collocheremo noi, quest’anno? Quale Parola di Dio faremo risuonare in noi perché la nostra vita sia tinta da una pennellata di speranza, fiducia e coraggio?

Quest’anno sembra che tutto ci sia tolto, ma come direbbe una mia amica clarissa, Tutto ci verrà donato… come un anno fa, come in ogni Santo Natale che viviamo!

Per questo desidero che questo Avvento sia speciale: sto vivendo un tempo “straordinario”, mi sento avvolta da circostanze incredibili, inspiegabili, eppure reali, concrete, fatte di tante storie a lieto fine, ma anche di alcune ferite, che hanno bisogno solamente di essere ascoltate

Me le racconta la pandemia che stiamo vivendo di persona, ma ricordo che non c’è solo questo al mondo e penso ai paesi in guerra, alle persone che stanno vivendo abusi, torture, persecuzioni, malattie, fughe, paure…

 Siamo fatti di tutta la storia che viviamo e vediamo…

Si apre il tempo dell’Attesa, della Vigilanza, del Cambiamento, del Preparare, dell’Accoglienza… tutte parole legate all’Avvento.

Non servono grandi spiegazioni per comprenderle, basterebbe farle proprie e viverle, cercando di far entrare, nelle feritoie della nostra quotidianità, ciò che vediamo, ascoltiamo, incontriamo, proprio per riuscire ad intraprendere il cammino verso il Natale, non in solitaria, ma insieme… non cercando di farcela da soli, ma lasciando che sia la Parola di Dio e il fratello e la sorella che incrocio, ad accompagnarmi e a farmi scoprire quale grande dono ha in serbo il Natale per me.

Sento poi la necessità di mettere, in quelle parole, le storie ascoltate e che ancora ascoltiamo… di chi attende notizie dei sui cari, magari aldilà del vetro di una stanza di ospedale, di chi vigila sulla salute degli altri e spesso ne accompagna il passaggio alla vita eterna, di quanti hanno cambiato modi di pensare e di essere, passando per l’esperienza del Covid e del lockdown, di chi, nonostante tutto, sta preparando il cuore alla venuta di Gesù e sta dando spazio alla sua fantasia per far arrivare gli auguri ad un amico lontano o ai famigliari che non potrà ospitare per il cenone, di chi non si stanca di accogliere il diverso, l’emarginato, il vicino di casa, chi bussa alle porte del nostro amato Paese…

Siamo troppo legati al Natale per non viverlo… e non importa di che colore saremo!

Dio desidera nascere nelle nostre vite così come siamo e ci attende alla grotta di Betlemme, dove un bimbo, anche quest’anno, nascerà per noi. Sarà posto nelle nostre mani una creatura fragile e bisognosa delle nostre cure e ha il volto di tutti quei fratelli e sorelle che abbiamo accanto…

Lasciamoci accompagnare dalle parole del profeta Isaia, capitolo 9… mi sembra che parli di noi:

“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.
Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato:
Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace”.

io ve ne regalo solo alcune… a voi la gioia di regalarvi tutto il testo!

Buon cammino di Avvento a noi!

Silvia Sandon da Feriole, PD