Di seguito proponiamo la seconda parte di una riflessione sull’Avvento di Padre Kevin O’Gorman (SMA Irlanda), in cui viene ricordata, tra l’altro, l’Enciclica Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale, di Papa Francesco.

Uno dei testi più belli letti nel tempo dell’Avvento è in continuità con il percorso morale-teologico, riguardante la venuta del re messianico:

«Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre».(Isaia 9:5-6).

Ascoltando questa profezia ci aggrappiamo alla speranza che la giustizia e la pace del regno di Dio si estendono su tutta la terra.

Il Natale proclama la presenza di Dio nel bambino Gesù, la cui missione incarna il “Regno di Dio”, dando alla Chiesa il potere di estendere la sua promessa di pace per abbracciare tutti i popoli nella potenza dello Spirito Santo.

San Paolo attribuisce la speranza della pace universale a Cristo, unendo ebrei e gentili: «Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini.» (Efesini 2:14-18).

La ripetizione di «facendo la pace» tra la personificazione e la proclamazione della pace in Cristo, il quintuplice riferimento alla «pace», rafforza la nostra speranza nella rassicurazione delle parole di Cristo: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. » (Giovanni 14:27).

Nella sua “Enciclica” Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale, Papa Francesco ha scritto:

«In tante parti del mondo c’è bisogno di cammini di pace per sanare le ferite aperte. C’è bisogno anche di operatori di pace, uomini e donne disposti a impegnarsi con audacia e creatività per avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro».

Ha poi affermato che «esiste un’“architettura” della pace, alla quale contribuiscono diverse istituzioni della società, ciascuna secondo le proprie competenze, ma esiste anche un’“arte” della pace che ci coinvolge tutti».

Preghiera per la Pace

Dio nostro Padre, la pace è l’ambiente in cui esisti in cielo, effetto della tua gloria eterna. Questo stato di suprema serenità è come uno spazio in cui la tua luce risplende permanentemente, senza ombre o sottrazioni.

Quest’atmosfera ci attrae sempre, rispondendo al nostro desiderio più profondo di essere richiamati nelle profondità della tua pace e di dimorarvi. Insegnaci a discernere la presenza della tua pace in mezzo alle distrazioni e alle esigenze, alle difficoltà e ai pericoli della vita quotidiana.

Padre, come Gesù, tuo Figlio, ci ha mostrato, la tua pace non è un possesso privato, custodito nel recinto del cielo: possa lo Spirito Santo riversare su di noi la pace, fare la pace tra noi, allontanando ogni ansia e rabbia, avarizia e aggressività.

P. Kevin O’Gorman
SMA Irlanda

La PRIMA PARTE è disponibile qui