Sr Mary Amoako, da qualche mese nella comunità SMA-NSA di Feriole (PD) ci  racconta la sua esperienza missionaria: dal fascino per una vita donata ai poveri al servizio missionario in Libano fino all’approdo in Italia. 

Mi chiamo Mary Amoako. Sono nata in Ghana. Desidero parlarvi della mia esperienza come suora missionaria della comunità di Nostra Signora degli Apostoli e di ciò che mi ha colpito” di questa Congregazione.

Quando ero ancora ragazza c’erano alcune suore nella nostra parrocchia che facevano parte dell’Istituto missionario di Nostra Signora degli Apostoli”. Queste religiose con tanto amore, si occupavano dei poveri e dei malati ed insegnavano nella scuola elementare della mia parrocchia. Il loro modo di servire mi piaceva molto e dentro di me sentivo il desiderio di donarmi al Signore per spendere la mia vita al servizio degli altri, ma non avevo ancora ricevuto il sacramento del Battesimo. Mio papà era catechista e mi ha aiutato molto nella preparazione, ma, ahimè, dopo il mio battesimo le suore sono state trasferite in un’altra parrocchia.

Mentre frequentavo la scuola superiore, ho mantenuto i contatti con le suore di Nostra Signora degli Apostoli”, perché nutrivo sempre in me il desidero di divenire religiosa.

Mi piaceva questo istituto perché è internazionale e la presenza di tante suore provenienti da diverse parti del mondo mi entusiasmava e alimentava la mia passione missionaria: annunciare il Vangelo ai fratelli lontani.

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Le suore erano d’accordo che io entrassi nella loro comunità, ma dovevo terminare gli studi secondari. Ho comunicato questo mio progetto ai miei genitori, ma mia mamma non era d’accordo.

Dopo aver avuto il consenso dei miei genitori, nel 2002 ho iniziato la mia formazione per divenire una religiosa missionaria presso le suore di Nostra Signore degli Apostoli”.

Nel 2003 sono andata in Nigeria per il noviziato e qui ho conosciuto tante suore e ho capito bene cos’è la vita religiosa.

Sei mesi prima della mia professione religiosa mio padre mi ha scritto una lettera per darmi dei consigli. E quanto mi ha scritto è rimasto bene impresso nella mia mente e nel mio cuore: prega molto e metti Dio in ogni cosa che fai.

Egli è sempre con te”.

Dopo una breve esperienza di servizio come religiosa nel mio paese, il Ghana, sono partita per il Libano. Personalmente ero felice di questa mia nuova missione, ma la gente del mio paese pensava che io fossi stata punita , perché il Libano era un paese in guerra e in prevalenza musulmano. Nonostante il numero elevato di musulmani, molti di loro avevano una grande devozione verso la Vergine Maria e San Charbel, il “loro” santo (un monaco libanese e patrono del Libano). Malgrado

questa grande devozione che univa i cristiani e i musulmani nel paese non c’era una pace duratura.

La mia comunità in Libano era a Kab-Elias e io ero insegnante d’ inglese. Nella nostra scuola molti dei nostri studenti erano musulmani e non era sempre facile lavorare con loro ma “dentro” di me mi dicevo spesso “Tutti sono figli di Dio ed io lavoro per Dio”.

Nel 2012 sono stata inviata in un’altra comunità, a Salima, sempre in Libano. Qui c’erano delle forti tensioni tra cristiani e musulmani (Druzi). In occasione delle festività, tra i cristiani e i musulmani c’era una calma apparente: ci si incontrava e si festeggiava insieme, ma in realtà la tensione rimaneva e questa coesistenza non era né bella né facile.

Nel 2014 sono ritornata in Ghana per le vacanze ed è in questa occasione che i miei Superiori mi hanno chiesto di venire in Italia. Ho accolto con tanta gioia questa bellissima notizia.

Per noi Cristiani Cattolici venire in Italia, è motivo di orgoglio perché c’è il Papa, c’è il Vaticano, il centro della nostra fede. E poi venire a Padova … per me è stato un grande dono, perché c’è Sant’Antonio, il santo, tanto amato da tutti i popoli. La lingua Italiana mi piace e spero di impararla bene per poter esprimermi nel miglior modo possibile.

Ringrazio di cuore le suore del Consiglio Provinciale per avermi accolta, incoraggiata e sostenuta. Ringrazio pure i Padri della SMA e voi tutti, amici di questa comunità, per la vostra sincera e fraterna accoglienza. Ogni giorno vi ricordo nella mia preghiera.

Desidero sempre più inserirmi in questa nuova realtà e fare mie le tradizioni, le usanze e la cultura di questa terra veneta.

Faccio mia questa frase di Ruth: “Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te , perché dove andrai tu, andrò anch’io e dove ti fermerai mi fermerò, il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio” (Ruth 1, 16).

Dio vi benedica oggi e per sempre. Grazie.

Suor Mary
Comunità SMA – NSA di Feriole