Padre Martino Bonazzetti ci scrive dall’Angola, precisamente dalla parrocchia della Sacra Famiglia di Desvio da Barra do Dande (Bengo). Ci racconta le gioie e difficoltà del primo mese di permanenza in questa Diocesi di Caxito.

È un mese che sono qui nella parrocchia della Sacra Famiglia nella cittadina chiamata Desvio da Barra do Dande. Comincio a conoscere un po’ la realtà, almeno “fisica”.

La parrocchia ha il suo centro a Desvio, ma ha anche una decina di cappelle secondarie, alcune facili da raggiungere, altre, in caso di pioggia, sono difficili (se non impossibili) da raggiungere.

Il territorio è vasto e per arrivare alle cappelle, come per molte altre cose, le persone devono camminare parecchio.

Di solito un padre celebra la messa al mattino presto, verso le 6:30, qui in parrocchia e poi, se possibile, si reca nelle cappelle. Di solito non c’è molta gente, perché gli adulti lavorano e i giovani e i bambini sono a scuola (e anche qui si cammina).

La domenica ci sono sempre più persone. Comunque, anche se sono una decina, si canta e si canta…

una piccola comunità dove p. Martino ha celebrato la messa

Con la lingua portoghese… continua l’apprendimento, anche se riesco a farmi comprendere. Almeno dalle risposte sembra che possiamo capirci, anche se a volte qualche faccia un po’ sorpresa appare. I più sorprendenti sono i bambini, sono velocissimi nel parlare e a volte devo far ripetere le frasi un paio di volte, ma la loro caratteristica è quella di non stancarsi a mai a farlo.

Qui non ci sono le Equipe, ma sto iniziando a seguire la pastorale familiare della parrocchia. Il lavoro non manca.

Un paio di riflessioni che vorrei condividere.

Per quindici giorni c’è stata parcheggiata nel cortile una macchina alla quale stavano rifacendo il motore. Vedendoli lavorare per terra (vedi foto) con una serie di utensili più spartani rispetto a quelli che usavo a Genova, ripensavo ai momenti della mia attività in fabbrica, in un ambiente pulito e con la possibilità di utilizzare le chiavi giuste per ogni evenienza. Sono veramente forti. Ciò mi ha fatto riflettere e mi chiedo cosa porterà qui il nostro continuo progresso tecnologico. Chi potrà pensare di riparare una macchina piena di elettronica, con un motore elettrico (qui che la corrente è veramente alternata perché un po’ c’è e un po’ non c’è), oppure mi immagino una macchina a guida autonoma scegliere quale buca è meglio attraversare. Certo la tecnica deve avanzare, ma sta creando ancora di più un fossato incolmabile.

i meccanici che stanno riparando il famoso motore; al primo tentativo non è partito però ora la macchina gira, anche se ogni tanto ha qualche colpo di tosse molto nera…

Un secondo pensiero mi viene quando, stanco di star seduto, mi alzo per camminare un poco nel cortile della parrocchia. Fa bene anche alle mie anche, ma ogni tanto penso alle persone che qui non hanno certo bisogno di impegnarsi per camminare.

Susanna e Maddalena, della comunità dove ho celebrato l’eucarestia dove è stato registrato il video (che potete vedere in calce), hanno molto tempo per ripassare le lezioni mentre percorrono un tragitto di un’ora abbondante per andare e altrettanto per ritornare da scuola.

La scuola della parrocchia; questi bambini sono del secondo turno dalle 13 alle 17.30. L’altro turno è al mattino

Un abbraccio da padre Martino

VIDEO DELLA MESSA A S. DOMENICO. LA CANZONE FINALE è QUELLA DEL RINGRAZIAMENTO