La scrittrice franco-ruandese Beata Umubyeyi Mairesse, è nata a Butare, in Ruanda, nel 1979.
Fuggita in Francia nel 1994, anno in cui la guerra civile fra hutu e tutsi raggiunge il culmine, decide di tornare tre anni dopo in Ruanda per cercare di riannodare i fili di una storia familiare squassata da un genocidio che ha portato alla morte un milione di persone.
Nel 2019, in Tous tes enfants dispersés, in italiano, I tuoi figli ovunque dispersi, edizioni e/o (traduzione di Alberto Bracci Testasecca, 2022), Beata Umubyeyi Mairesse ha raccolto le tracce di questa faticosa opera di rammendo:
Blanche è figlia di uomo francese e di una donna tutsi. Miracolosamente scampata al genocidio, vive in Francia. Il padre è scomparso. Nel 1997, quando torna in Ruanda per la prima volta dopo i massacri, si trova davanti uno spettacolo desolante, un paese devastato, ferite ancora aperte che stentano a rimarginarsi. La casa è stata saccheggiata.
La madre è sopravvissuta in modo rocambolesco, ma è sconvolta, quasi non parla. Il fratello, figlio di un altro padre di etnia hutu, ha combattuto nella guerra di liberazione, è passato attraverso gli orrori e il sangue, ha disturbi psichici.
Blanche intraprende allora un lungo lavoro di riparazione della famiglia lacerata, un minuzioso rammendo degli affetti, delle cose che sono state taciute e della memoria che lei affronta divisa tra Butare, la città ruandese dov’è nata e cresciuta e dove vive il poco che rimane della sua famiglia, e Bordeaux, dove nel frattempo si è sposata, ha avuto un figlio e lavora come infermiera.
Le precedenti raccolte di racconti di Beata Umubyeyi Mairesse, Ejo e Lézardes (La Cheminante, 2015 e 2017) hanno ricevuto rispettivamente il Prix François-Augiéras e il Prix de l’Estuaire e il Prix du livre Ailleurs.
Nel 2020, I tuoi figli ovunque dispersi è stato insignito del Prix des Cinq Continents de la Francophonie con questa motivazione: Il romanzo racconta esilio, colpa, lutto, perdono, colonizzazione e il rapporto tra Francia e Ruanda prima e dopo il genocidio.
Attraverso magnifiche riflessioni femministe, restituisce alle donne il posto nella storia che si meritano.
Nel 2023 è uscito in Francia Peau d’épice, nella serie Gallimard Jeunesse e l’anno successivo è stato pubblicato da Flammarion, Le convoi:
un libro sobrio e commovente, un contributo essenziale alla riappropriazione e alla trasmissione di questa memoria collettiva.
A cura di Maria Ludovica Piombino
Biblioteca africana Borghero