Le disuguaglianze in Africa si allargano: i poveri sono sempre più poveri e il numero sparuto di ricchi detiene una fortuna impressionante.
I dati diffusi dal recente rapporto di Oxfam (gruppo internazionale che riunisce organizzazioni e persone impegnate contro le disparità socio-economiche) parlano chiaro: sono quattro i miliardari (uomini) più abbienti dell’Africa e il loro patrimonio oltrepassa di molto la ricchezza complessiva della metà della popolazione del continente.
Il divario socio-economico si aggrava, sia al suo interno, sia in relazione agli altri continenti.
Secondo la ricerca di Oxfam, denominata “Africa’s Inequality Crisis and the Rise of the Ultra-Rich“, sette persone su dieci che vivono in povertà estrema nel mondo si trovano in Africa. Nel 1990, il rapporto era di una su dieci. Le radici di questo peggioramento si trovano nelle decisioni politiche a favore delle élite e a discapito del welfare state.
Come evidenziato da Fati N’zi-Hassane, Direttore di Oxfam Africa:
“La ricchezza dell’Africa non è carente; viene sperperata da un sistema truccato che permette a una piccola élite di accumulare immense fortune privando centinaia di milioni di persone dei servizi più elementari. Questa non è sfortuna. È un fallimento politico e deve cambiare.”
Le cifre, inconfutabili, confermano quanto dichiarato da Fati N’zi-Hassane, visto che negli ultimi cinque anni, la ricchezza dei miliardari africani è aumentata del 56%. Questa percentuale si amplifica e raggiunge l’88% guardando ai cinque miliardari più ricchi del continente.
Ci sono dati che convalidano ulteriormente il gap.
I milionari africani, che rappresentano lo 0,02% della popolazione, possiedono quasi un quinto della ricchezza, mentre il 50% più povero ne possiede meno dell’1%.
Nell’arco di tre anni (dal 2022 a oggi, 2025), le persone in Africa che soffrono la fame sono quasi 850 milioni (20 milioni in più rispetto al 2022).
Il divario tra ricchi e poveri si allarga ancor di più se si analizzano i dati legati al genere. Infatti, in Africa, gli uomini possiedono una ricchezza tre volte superiore a quella delle donne.
Questo peggioramento è provocato da vari elementi, che si intrecciano fra loro: dalla crisi climatica che ha un forte impatto sui raccolti e sulle condizioni di vita dei popoli, ai conflitti, all’instabilità politica in Africa e nel mondo.
In tutto il continente sono aumentate le tendenze autoritarie e si spendono più facilmente i soldi in armi, anziché nella sanità, nell’istruzione e nella previdenza sociale.
Per Oxfam il divario socio-economico tra ricchi e poveri in Africa è attribuibile ai governi dei vari Paesi, poiché continuano a elargire privilegi ai pochi benestanti. In media, secondo il rapporto Oxfam, il continente raccoglie solo lo 0,3% del suo PIL in imposte sul patrimonio, molto meno dell’Asia (0,6%), dell’America Latina (0,9%) e dei paesi OCSE (1,8%).
Secondo Fati N’zi-Hassane la soluzione c’è ed è chiara:
“Tassare i ricchi e investire nella maggioranza. Qualsiasi altra soluzione è un tradimento. Se gli stati africani prendono sul serio le riforme e la giustizia, devono smettere di premiare i pochi e iniziare a costruire economie al servizio della maggioranza.”
a cura di Silvia C. Turrin