Nel nord del Benin, a poca distanza dal confine con il Togo, si trova una delle aree più suggestive dal punto di vista antropologico-naturalistico: è la regione dell’Atakora.
Il suo nome, in lingua dendi (uno degli idiomi del Benin) significa “la grande montagna”. Il suo appellativo si ispira proprio a questa catena montuosa, circondata dalla savana tipica dell’Africa occidentale. Il paesaggio è caratterizzato da giganteschi baobab e da campi coltivati (cereali, tabacco, arachidi).
Quest’area ha conservato antiche tradizioni e ancestrali modus vivendi. È la regione dove vivono varie etnie, tra cui i Somba. Questo popolo, chiamato anche Tata Somba, che vuol dire “i castellani d’Africa”, è noto per le tipiche abitazioni dette “tata”: sono costruzioni molto particolari, uniche in tutto il continente, essendo realizzate a forma di castello, da cui deriva il nome di quest’etnia.
La regione dell’Atakora è famosa per il Parco Pendjari, che si estende per quasi 280mila ettari. Protetto dall’Unesco come riserva della biosfera, al suo interno vivono varie specie animali, tra cui elefanti, ippopotami, antilopi, leopardi, antilopi e zebre allo stato brado.
Boukoumbé è il capoluogo di questa regione del Benin, posto alla frontiera con il Togo. In questa zona sopravvivono tanti villaggi suggestivi, non solo per la loro strutura architettonica originale, ma anche per la loro posizione geografica, come Koussoucoingou, abbarbicato all’estremità della catena di Atakora.
Quest’area, oltre a offrire al viandante uno sguardo suggestivo sul paesaggio circostante, è il luogo ideale per scoprire la cultura dei Somba. Associazioni locali propongono vari itinerari che permettono di ripercorrere la storia del posto e di conoscere la natura, nonché l’arte tradizionale.
Uno dei percorsi turistici è chiamato “I misteri e gli splendori delle tate”, attraverso cui si entra nel cuore delle loro tipiche abitazioni – chiamate appunto tate – a forma di castello, costruite in terra battuta. Questo itinerario dà anche la possibilità di capire l’importanza del baobab, albero tipico della savana africana: i suoi frutti sono molto importanti nella dieta della gente locale, per il loro alto contenuto di fibre, fondamentale per sopperire a una alimentazione carente di proteine. Altrettanto importante e diffuso è l’albero di karité, per le preziose sostanze nutritive e protettive del frutto.
Nella regione dell’Atakora vive anche l’etnia dei Taneka, i cui villaggi si trovano sulle pendici dei monti. Il più famoso è Taneka Koko, che letteralmente significa “sotto la pietra”.
Questa etnia, insieme ai Somba, ha conservato tradizioni animistiche. In particolare i Taneka, chiamati in modo più corretto Tangba, custodiscono gelosamente le loro usanze e la loro spiritualità basata sul culto della natura. Per loro è per esempio sacra la Grotta di Varun, incavata nella roccia, considerato luogo mistico, perché ha accolto centinaia di persone sfuggite ai mercanti degli schiavi. Qui si svolgono regolarmente cerimonie animiste.
I Tangba sono diventati famosi soprattutto per la loro battaglia a difesa del mercato di Copargo: per conservare le proprie tradizioni si sono battuti contro un progetto francese diretto alla costruzione di una strada che avrebbe smantellato il mercato tradizionale dal suo luogo atavico. La loro protesta ha vinto. I Tangba sono riusciti così a conservare i loro antichi costumi sociali.
a cura di Silvia C. Turrin
Per approfondire la cultura e le tradizioni dei popoli dell’Atakora
si veda il ricco Approfondimento curato da P. Silvano Galli
foto: commons.wikimedia.org