Nelle foreste pluviali della Repubblica Centrafricana (RCA), i Bayaka – comunità autoctone di Pigmei – lottano per proteggere le loro terre ancestrali e per garantirsi l’approvvigionamento di cibo.

Padre Yonlonfoun Ishola Anselme, sacerdote della diocesi di Lokossa in Benin e membro della SMA, dal 2010 al 2020 ha lavorato tra le comunità emarginate della RCA. Grazie al suo impegno, emerge lo stretto rapporto tra diritti terrieri e sicurezza alimentare presso i Bayaka. Le sue analisi – suggellate da una tesi di laurea basata proprio su questo argomento – mostrano come i Pigmei debbano far fronte a pressioni esterne e all’erosione delle loro pratiche tradizionali.

Tradizionalmente cacciatori-raccoglitori, i Bayaka dipendono dalla foresta per la loro sopravvivenza. Tuttavia, le loro terre ancestrali sono sempre più minacciate dal disboscamento, dallo sfruttamento minerario e dall’espansione agricola. Sebbene la Repubblica Centrafricana sia stato il primo paese dell’Africa a ratificare la Convenzione n. 169 dell’Organizzazione internazionale per il lavoro sui diritti dei popoli indigeni e tribali, il governo non ha instaurato protezioni efficaci per garantire i loro diritti terrieri.

“Il legame dei Bayaka con la terra non è solo economico, ma anche culturale e spirituale”, spiega Padre Ishola. “Quando le loro terre vengono confiscate, i Bayaka perdono le loro risorse primarie e la loro identità”. L’accesso circoscritto alle foreste limita la capacità dei Bayaka di cacciare, raccogliere e praticare l’agricoltura tradizionale, facendoli sprofondare nella povertà e rendendoli dipendenti dagli aiuti esterni.

Il sistema tradizionale di gestione delle terre dei Bayaka enfatizza la proprietà comunitaria e l’equa condivisione delle risorse. Tuttavia, questo sistema entra in conflitto con le moderne leggi fondiarie che privilegiano la proprietà privata e il controllo statale.

I Bayaka sono resilienti, ma hanno bisogno di un sostegno a lungo termine”, afferma Padre Ishola. “Ciò include la protezione legale dei loro diritti sulla terra, l’integrazione delle conoscenze tradizionali nelle pratiche moderne e un maggiore coinvolgimento delle donne nei processi decisionali. La lotta dei Bayaka non riguarda solo la terra o il cibo, riguarda la giustizia, la dignità e il diritto alla loro esistenza. La loro storia ci spinge tutti a schierarci a fianco delle comunità emarginate, per un mondo più giusto”, dichiara Padre Ishola.

Padre Ishola e collaboratori, stanno cercando avvocati volontari e chiunque possa contribuire alla formazione di un team in difesa dei diritti dei Bayaka della Repubblica Centrafricana. Per chi è interessato, scrivere alla e-mail: anshola11@outlook.com

Traduzione e adattamento a cura di Silvia C. Turrin
di un Articolo pubblicato in SMA International


L’Articolo è pubblicato anche sul n. 171 di SMA Notizie

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