La Commissione Diocesana per la Giustizia, la Pace e l’Ambiente (CDJPE) della Diocesi di Yopougon (Abidjan – Costa d’Avorio) ha co-organizzato, il 28 giugno 2025, il Forum sulla coesione sociale e la pace con la Rete Shalom per la Trasformazione dei Conflitti e la Riconciliazione (REST-COR), presso la Cattedrale di Sant’Andrea a Yopougon.

La cultura della pace in un anno elettorale: la prospettiva delle elezioni presidenziali del 2025 in Costa d’Avorio” è stato il tema di questo forum, che ha riunito membri del CDJPE della Diocesi di Yopougon, leader comunitari, associazioni giovanili e femminili e organizzazioni non governative.

Dopo il discorso del presidente della CDJPE, i riti tradizionali dei capi villaggio e la preghiera di apertura, i partecipanti al forum hanno cantato l’inno nazionale della Costa d’Avorio per esprimere lo spirito patriottico che caratterizza il loro impegno per la pace.

L’animatore del forum, Padre Michel Savadogo, SMA, Direttore Esecutivo di REST-COR, ha illustrato l’approccio pedagogico e l’obiettivo di questa giornata di discussione.

Per facilitare la partecipazione di tutti, l’animatore ha sottoposto una serie di domande, tra cui:

  • Come si esprime la pace nella mia lingua?
  • Qual è lo stato della cultura di pace nella mia comunità?
  • Cosa sta succedendo nella mia comunità in merito alle elezioni?

In generale, il senso della pace nelle diverse lingue rinvia all’armonia, alla salute, al benessere, alle aspettative e alle relazioni sane tra le persone. Lo stato dei luoghi sulla cultura della pace nelle diverse comunità ci mostra un quadro tutt’altro che roseo. La pace è indebolita dall’aumento della violenza legata a frustrazioni e a vecchi conflitti territoriali irrisolti. Per quanto riguarda le elezioni, i discorsi prevalenti mostrano un aumento delle tensioni e un clima di diffusa inquietudine. Sembra che alcuni discorsi di parte nascondano le profonde ferite di persone che attendono l’occasione di vendicarsi. Questo clima di paura, sfiducia e desiderio di vendetta sta spingendo alcuni a voler lasciare il Paese prima delle elezioni.

Sulla base della situazione descritta dai partecipanti, l’animatore ha sottolineato il ruolo cruciale che possono svolgere personalmente nella prevenzione della violenza e nella promozione di una cultura di pace, come leader di comunità o membri di associazioni. Per svolgere al meglio la loro missione, è importante dotarsi di conoscenze e tecniche pratiche. Da qui la necessità di cogliere questa opportunità offerta dal forum.

Padre Michel ha proposto una definizione di pace come armonia con se stessi, con gli altri, con il proprio ambiente e con Dio.

Ha sottolineato che la pace (Shalom) è integrale. È focalizzata sulla piena realizzazione dell’essere umano. La cultura della pace è quindi un insieme di condizioni, atteggiamenti e comportamenti mantenuti a livello personale e sociale che promuovono questa pace. Prevenire la violenza consiste quindi nell’adottare tutte le misure idonee affinché le elezioni non danneggino la pace.

Una retrospettiva sulla storia elettorale della Costa d’Avorio ha rivelato una recrudescenza della violenza a ogni tornata elettorale. Il relatore ha analizzato sette cause alla base di questo male che affligge la nazione ivoriana:

  1. Inosservanza delle norme e dei regolamenti elettorali: il rispetto dei principi limita le frustrazioni
  2. Il perseguimento di interessi egoistici a scapito del bene comune e dell’interesse supremo della nazione
  3. La mancanza di credibilità della commissione elettorale e dei funzionari elettorali
  4. L’uso sproporzionato dei media pubblici: il loro monopolio da parte di un partito genera sentimenti di ingiustizia
  5. L’indolenza e la strumentalizzazione dei giovani
  6. La mancanza dell’onore per essere in grado di accettare la sconfitta
  7. Fake news e manipolazione dell’opinione pubblica

Condividendo esperienze e tecniche passate, Padre Michel ha delineato le azioni da intraprendere in ogni fase del processo. Ha inoltre illustrato gli atteggiamenti da adottare, come la non-violenza attiva, la partecipazione attiva al processo elettorale, il rispetto reciproco, la fedeltà allo scopo primario delle elezioni, il senso di analisi prima di qualsiasi azione basata sui criteri di giustizia, pace, riconciliazione, coesione sociale e dignità umana. Ha inoltre sottolineato l’importanza del senso civico attraverso il rispetto per le istituzioni della Repubblica, le autorità che la incarnano e la tutela della proprietà pubblica e privata. Ammonendo il pubblico, Padre Michel ha esortato alla cautela in questi termini: “Guai a chi ripone TUTTA la sua fiducia in un politico”.

Dopo quattro ore di intense discussioni, rimane una domanda: cosa fare personalmente?

L’animatore del forum ha invitato tutti i partecipanti a pregare per la pace in Costa d’Avorio, ma anche a impegnarsi soprattutto a essere artefici di pace nella loro vita quotidiana e nei loro ambienti di vita. Il forum si è concluso con la dichiarazione finale, la consegna degli attestati ai partecipanti.


La Rete Shalom per la Trasformazione dei Conflitti e la Riconciliazione (REST-COR) è stata creata nel 2016 in attuazione della terza priorità del Distretto in Formazione del Golfo di Guinea (DFGG) della Società delle Missioni Africane (SMA).

Questa priorità raccomanda un impegno concreto nelle situazioni di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (JPIC) in Africa occidentale (DFGG, 2013: 18).

Si tratta di un’Organizzazione Non Governativa (ONG) indipendente e senza scopo di lucro, in collaborazione con lo Shalom Center for Conflict Resolution and Reconciliation (SCCRR), fondato in Kenya (Africa orientale) nel 2009 da Padre Patrick Devine, SMA.

Fonte: REST-COR

Traduzione a cura di Silvia C. Turrin