La fede al tempo del coronavirus

Alcune testimonianze, dall’Africa e dall’Italia, di come i cristiani hanno tenuto accesa la fede in questa situazione di epidemia e di confinamento nelle proprie case, e di come hanno testimoniato la solidarietà cristiana.

Esperienze dai Paesi africani in cui operano i nostri missionari SMA, e da situazioni che abbiamo tutti vissuto in Italia, raccontate da nostri amici.

In Costa d’Avorio, la fede messa alla prova dal virus

Il coronavirus ha avuto solo effetti sul sistema sanitario, sull’economia, sul tessuto sociale? Tre abitanti della Costa d’Avorio, che abbiamo interpellato, ci testimoniano che anche la fede in Dio è stata scossa. I fedeli escono da questa epidemia provati, ma anche più maturi e responsabili.

Leggi la testimonianza di tre cristiani ivoriani, dalla grande capitale e dal Nord agricolo del Paese: come i cristiani hanno vissuto la fede e la solidarietà cristiana in tempo di coranvirus?


Porte chiuse e messe sospese

Bruno e Caterina, marito e moglie, restituiscono quanto hanno elaborato durante la quarantena. La fragilità umana che è emersa di fronte all’emergenza, l’impossibilità di vivere le funzioni in presenza, le preoccupazioni del quotidiano che ci distraggono e ci portano su percorsi di vita più facili, ma meno “veri”.

Un momento di “crisi”, ma anche ricco di opportunità, come la riscoperta di papa Francesco, una guida autentica del popolo di Dio che ha saputo mantenere coesa la propria comunità di fedeli.

Leggi la testimonianza di Bruno e Caterina


Il Covid-19 non ha fermato l’azione pastorale e umanitaria della Chiesa di Angola

Il sociologo e giornalista angolano José Ventura ci illustra la situazione dell’Angola, Paese dell’Africa australe, secondo esportatore africano di petrolio. Il governo ha reagito subito alla minaccia di epidemia, e ha imposto il lockdown, pur in presenza di un numero molto esiguo di contagiati. Ha voluto soprattutto prevenire l’epidemia, pur con costi sociali notevoli. Ma la Chiesa ha saputo reagire, ed adattare la sua pastorale alla situazione di confinamento.

Leggi il racconto di José Ventura


La Missione è una porta aperta

Don Stefano Bisio, parroco di Quarto, ha tenuto aperte le porte delle tre chiese che è chiamato a servire. Un gesto semplice, che però ha dato molti frutti: qualche fedele ha potuto contemplare il Tabernacolo, o chiedere individualmente la Santa Comunione, alcuni – rimasti anonimi – hanno lasciato provviste e viveri da portare ai più bisognosi.

Don Stefano ci racconta come la Chiesa si è reinventata per continuare ad essere comunità, anche a distanza.

Leggi la testimonianza di don Stefano Bisio


Le chiese riaprono in Africa: qualcosa di nuovo deve nascere per noi cristiani

Anche in Africa lentamente chiese, templi e moschee riaprono le porte al culto comunitario. I cristiani africani, abituati a delle celebrazioni vibranti e coinvolgenti, hanno sofferto la mancanza delle loro belle liturgie. Molti di loro si sono lasciati prendere dalla tristezza e dallo sconforto. Ora, dice p. Donald Zagoré dal Togo, è tempo di risorgere, di iniziare un cammino nuovo che Dio ci ha indicato anche attraverso la sofferenza dell’epidemia e del confinamento.

Leggi le riflessioni di P. Donald


Una Chiesa che non si ferma

Martina, una ragazza del gruppo giovani dell’AC di Arenzano, racconta come ha interpretato e vissuto la quarantena lontana dalla chiesa e dalle funzioni, in particolare durante la Settimana Santa.

“Siamo i fiori profumatissimi che Dio sa far fiorire nel deserto”, si potrebbe sintetizzare così la gioia che Martina esprime nel descrivere il ritorno alla normalità, all’incontro con gli altri fedeli.

Leggi la testimonianza di Martina