“Vorrei entrare nel cuore e nella mente di un missionario”

Un’amica della SMA, che ha partecipato sabato scorso alla Festa SMA e vuole rimanere anonima, ci ha mandato questa testimonianza:

“Mi soffermo a guardare,
o meglio ammirare,
un padre missionario
della SMA…

Sento che vorrei entrare nella sua mente, nel suo cuore e nella sua anima
per poter vivere anch’io il mal d’Africa.

Vorrei provare anch’io quel desiderio di ritornare in una terra povera ma accogliente,
tra gente che ti considera tua gente, farmi avvolgere da una fede essenziale.

Vorrei vivere anch’io quella semplicità che si intravede
in ogni sguardo, in ogni gesto, in ogni parola di un missionario.

Vorrei aprire la mia porta di casa e farlo entrare insieme alla sua gente.
Vorrei entrare nei suoi ricordi e scoprire se ci sono anch’io.
Vorrei conoscere i suoi desideri per aiutarlo a realizzarne qualcuno.

Vorrei essere vicino a un missionario con la preghiera,
con parole di riconoscenza, con un gesto pratico.
Vorrei essere presente se lui ha bisogno, ma soprattutto accorgermi del suo bisogno.

Vorrei rubargli l’esperienza di vita
per vivere meglio la mia vita.

Vorrei farmi regalare da lui un po’ della sua fede, e farla mia.

Vorrei avere un fratello missionario…
ma uno l’ho già!

Allora vorrei, chissà magari un giorno,
un figlio o un nipote missionario.”