P. Mauro Armanino delinea i dati e i fatti storici più salienti per conoscere e capire il Niger, paese in cui opera come missionario SMA da 14 anni.
Il Paese
Paese continentale che confina con l’Algeria, la Libia, il Ciad, la Nigeria, il Benin, il Burkina Faso, il Mali, il Niger ha una superficie di 1 267.000 kmq. Su un totale di circa 5500 km di frontiere, in buona parte rettilinee, solo alcune hanno elementi naturali che lo delimitano.
Il paese porta il nome del fiume che lo attraversa per circa 550 km, il Niger, e si caratterizza per la grandezza geografica, la lontananza dal mare, la parte settentrionale di tipo desertico e una frangia al sud molto abitata.
Il Niger si presenta come un grande e monotono pianoro con il rilievo dell’Air la cui altezza media varia tra i 500 e i 900 metri. Tra le sue montagne si distingue il rilievo de l’Indoukal-n-Taghès la cui altezza culmina a 2020 metri.
Il Sahara nigerino si presenta tutt’altro che uniforme, con aree di sabbia, pietre, arbusti e alcune oasi che assicurano la vita a persone e mandrie.
Il deserto ‘integrale’ è quello del Ténéré che appare come una zona di transizione progressiva tra il Sahara e il Sahel.
Le popolazioni
Stimata a 3 240 000 abitanti nel 1960, anno dell’indipendenza, la popolazione del Niger si aggira oggi sui 29 milioni, con una crescita demografica tra le più alte del mondo. La media è ancora a tutt’oggi di 6 bambini per donna. La percentuale di coloro che hanno meno di 15 anni raggiunge il 60% del totale. Anche l’urbanizzazione cresce in modo consistente, raggiungendo almeno il 17% della popolazione totale. La speranza di vita è di 52 anni per gli uomini e di 54,7 per le donne.
Le popolazioni nigerine si dividono anzitutto in sedentarie e nomadi. I coltivatori occupano prevalentemente il sud del paese e i pastori occupano le aree dove le coltivazioni sono difficili. La divisione comunque è tutt’altro che netta.
I sedentari si dividono in tre grandi gruppi:
- all’ovest i Songhay, gli Zarma e i Gourmanché
- al centro gli Hausa
- all’est, i Kanuri
I nomadi sono suddivisi in quattro gruppi:
- i Tuareg i loro antichi servitori/schiavi
- i Tubu
- i Fulbe (Peuls)
- gli Arabi
Il settore economico
L’economia rimane fondata su un numero limitato di attività di cui l’agricoltura è, oggi ancora, la principale, malgrado l’avanzata del deserto, la povertà del terreno e i capricci delle piogge. Non stupiscono, visto questo contesto, la serie di carestie che hanno marcato e marcano il cammino del paese, in particolare nel 1887, 1890, 1892, 1898 e 1900.
Altri settori meritano di essere presi in considerazione:
Lo sfruttamento del sale, del carbone e soprattutto dell’uranio, del petrolio e oro…
Il commercio locale e regionale. Come dappertutto in Africa il mercato è luogo di scambio e di incontro, con ritmo settimanale. Cereali, animali e prodotti artigianali in particolare. Il commercio regionale è stato in mano ai Tuareg, i Tubu e i Kanuri e si basa su prodotti quali il sale, i carbonati, i datteri, il miglio, il cotone e altri prodotti di importazione, come il tè, lo zucchero e le stoffe.
Il commercio transahariano, in mano a commercianti arabi, prevalentemente Tripolitani, detentori di capitali e residenti in qualche centro importante del paese. Queste carovane trasportano verso il sud prodotti europei come tessuti, profumi, tè, zucchero, manufatti in rame, utensili, carta, armi…
Le carovane che tornano dal sud trasportano prodotti diversificati come pelli di animali, cotone, artigianato in cuoio, tabacco, arachidi, miele, noci di cola, gomma, avorio, gomma, miglio…e (nel passato) schiavi.
Cantieri di demolizione e “rifondazione”
La prima Repubblica sarà brutalmente interrotta con un colpo di stato nel 1974 ad opera del generale Seyni Kountché morto per malattia nel 1987.
La costituzione della seconda Repubblica fu adottata e questo permise la transizione alla terza Repubblica con una nuova costituzione nel 1992. Il 27 gennaio del 1996, le Forze Armate Nigeriane (FAN) mettono fine alla terza Repubblica. Il colonnello Mainassara si proclama vincitore delle elezioni e diventa il presidente della quarta Repubblica.
Il colonnello è ucciso all’aeroporto nel colpo di stato del 1999 e una transizione militare di 9 mesi porta il paese alla quinta Repubblica nello stesso anno. Il presidente Tandja avrà due mandati presidenziali. Seguirà il tentativo di prolungare il mandato di altri tre anni modificando la costituzione. La modifica costituzionale fu approvata per referendum nel 2009 con la sesta Repubblica.
Alcuni partiti politici, parte della società civile e sindacati raggruppati in seno alla Coordinazione delle Forze Democratiche per la Repubblica (CFDR) hanno reagito vivamente al progetto del presidente Tandja. Finché il Consiglio Supremo per la Riconciliazione Nazionale (CSRD), diretto da Salou Djibo, ha rovesciato il potere di Tandja nel 2010. È stata restaurata la democrazia parlamentare con l’organizzazione di un referendum con la nuova costituzione.
Questo ne ha permesso l’adozione e la settima Repubblica ha visto il giorno. L’elezione presidenziale al secondo turno ha visto Mahamadou Issoufou vincitore e dunque primo presidente della settima Repubblica nel 2011. Seguirà un secondo mandato più o meno legittmo e infine l’elezione del suo ‘delfino’ Mohammed Bazoum. Quest’ultimo sarà rovesciato da un ennesimo colpo di stato militare da parte del responsabile della ‘Guardia Presidenziale’ il 28 luglio del 2023. Da allora il Paese è guidato dal generale Abdourahamane Tiani.
Le recenti ‘assise nazionali’ hanno prodotto una carta di ‘rifondazione’ del Niger che prevede una transizione di almeno 60 mesi, la soppressione dei partiti politici e l’adozione di una nuova ‘costituzione’ più aderente ai valoro culturali del Paese.
P. Mauro Armanino
Niamey
